Nonostante le mancate risposte dell'Amministrazione comunale, l'agronomo algherese non demorde: il futuro dell'area pubblica di Maria Pia deve essere visto nell'era Covid. «Serve un grande parco pubblico, tra sport e natura, capace di fungere da formidabile attrattore turistico». Ecco perchè il "Congressional Park Stadium" è l'idea vincente dice Gian Luca Musilli
Nell’era
Covid siamo alla fase 2. La prima boccata d’ossigeno per ritornare, gradualmente, alla piena libertà di movimento dopo quasi due mesi di confinamento obbligatorio. Con l’ordinanza regionale
n.20 del 2 maggio 2020 vengono emanate ulteriori misure straordinarie urgenti di contrasto e prevenzione della diffusione epidemiologica. Più in particolare, per quanto concerne la pratica sportiva, all’
art.5 vengono indicate le attività sportive consentite. Si tratta esclusivamente di sport individuali praticati all’aria aperta dove si riporta per primo proprio l’attività sportiva del golf: «Purtroppo, anche in questo caso, Alghero è costretta a rimanere alla finestra nonostante il progetto “
Congressional Park Stadium” presentato in Comune e Regione» sottolinea il portacolori dell’Associazione Sportiva Dilettantistica sportiva senza scopo di lucro "Alghero Park Country Club", l'agronomo Gian Luca Musilli (
nella foto). Il progetto con il quale si prevede la realizzazione di un parco pubblico nell’area di Maria Pia con annesse attività sportive da svolgere all’aria aperta ed a contatto con la natura. Tra le diverse pratiche sportive previste anche il golf, oltre alla realizzazione di percorsi podistici, piste ciclabili, camminamenti e percorsi natura per semplici passeggiate all’aria aperta.
«Un progetto che ha già riscosso il parere tecnico positivo di competenza della Federazione Italiana Golf a cui ha fatto seguito un ulteriore parere positivo dal punto di vista dell’incidenza ambientale. Un percorso da golf destinato alla storia in quanto primo percorso da golf pubblico a 18 buche d’Italia. Un riconoscimento prestigioso per la città di Alghero anche in virtù della sua particolare vocazione turistica. Un parco pubblico di proprietà della città di Alghero e quindi degli algheresi» ricorda Musilli, che al golf ha dedicato con passione e professionalità gran parte della sua vita. Un progetto - continua l'esperto - capace di dare risposte anche a diversi problemi che Alghero si trascina ormai da troppo tempo: dotare la città di un grande parco urbano pubblico al servizio dei cittadini e turisti; preservare lo stagno del Calich e il tratto di mare antistante Maria Pia dall'odioso fenomeno della marea gialla; la creazione di circa 160 posti di lavoro per 12 mesi l’anno; un servizio per il cittadino e per attrarre turisti durante tutto l’anno; garantire e salvaguardare l’utilizzazione pubblica della pineta e della spiaggia di Maria Pia.
Progetto presentato a novembre dello scorso anno sia alla Regione Sardegna che all’Amministrazione comunale di Alghero a cui ha fatto seguito la risposta da parte dell’assessorato regionale al turismo, riconoscendo la valenza pubblica del parco a Maria Pia, e dall’assessorato regionale allo sport (atteso anche un riscontro imminente da parte dell’Assessore regionale Quirico Sanna il quale si è mostrato particolarmente favorevole allo sviluppo dell’industria del golf in Sardegna). «Non pervenuto alcun segnale di vita da parte dell’Amministrazione comunale di Alghero guidata del Sindaco Conoci al quale, insieme all’Assessore allo sport del Comune di Alghero, è stata avanzata anche la richiesta della concessione dell’area per la realizzazione di un campo pratica per l’attività sportiva golfistica» precisa Gian Luca Musilli, che ammette come, nel frattempo, in assenza di una risposta da parte dell’Amministrazione comunale, una parte dei 160 iscritti alla Società si sono dovuti accasare in altri club della Sardegna oppure optare per la sospensione dell’attività golfistica.
«E poi c’è qualcuno, anche tra gli amministratori del Comune di Alghero, che ogni tanto si alza e ci racconta quanto è fondamentale lo sport e tutto quello che gira intorno. Peccato che accada solo quando si pensa vengano lesi i propri interessi. Ci auguriamo che almeno i giorni di quarantena, o meglio quasi 60 giorni, siano stati utili e abbiano portato consiglio» attacca amareggiato l'agronomo ormai di casa ad Alghero. «Il parco pubblico di Maria Pia, e relative infrastrutture sportive annesse, risulta di rilevante importanza per la creazione di ulteriori servizi ancora assenti in città, oltre alla creazione di nuovi posti di lavoro per dodici mesi l’anno. Qualsiasi altro progetto proposto per l’area pubblica di Maria Pia che preveda posti di lavoro precari e stagionali, contribuisce esclusivamente a rendere ancora più vulnerabile e fragile il sistema socio-economico di Alghero» conclude il presidente del club.