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Luca Farris 5 maggio 2020
L'opinione di Luca Farris
Comodo scaricare tutto su Abbanoa
<i>Comodo scaricare tutto su Abbanoa</i>

Abbanoa è una società per azioni, da qui l'acronimo spa. Per capirci, occorre spiegare cosa vuol dire società per azioni. Vuol dire che il capitale sociale di dette società è suddiviso in quote denominate azioni. Le azioni rappresentano quote di partecipazione al capitale sociale. I detentori di tali azioni si chiamano azionisti. Gli azionisti possono essere persone fisiche, persone giuridiche (cioè altre società di capitali, ergo altre spa) o enti pubblici. Questi soggetti sono i comproprietari della società. In una società una moltitudine di soggetti uniscono le forze, mettendo insieme il capitale, per svolgere una qualsiasi attività commerciale in comune. All'interno della società non è detto che tutti gli azionisti, che altro non sono che i comproprietari, abbiano lo stesso peso decisionale. Il potere decisionale è direttamente proporzionale alla quantità di quote detenute. Il potere decisionale lo si esercita nella sede preposta, in assemblea. L'assemblea è l'organo giuridicamente riconosciuto all'interno del quale si forma la volontà degli azionisti, cioè dei proprietari. Quanto deciso in sede assembleare è legge per la società. L'organo deputato al conseguimento della volontà degli azionisti è il Consiglio di amministrazione, formato da un numero di persone fisiche variabile, assunto dagli stessi proprietari. Il Cda deve scrupolosamente attenersi alle linee guida espresse in sede assembleare dagli azionisti. Esiste poi nelle spa un altro organismo chiamato Collegio sindacale, i cui membri, i sindaci (in comune coi sindaci dei Comuni solo il nome), hanno il compito di controllo sull'operato del Consiglio di amministrazione. Se il Consiglio di amministrazione non persegue la volontà degli azionisti espressa in assemblea sorge un problema. Problema che va affrontato e risolto.

Orbene, gli azionisti, ovvero i proprietari, di Abbanoa spa sono la Regione autonoma Sardegna e quasi tutti i Comuni sardi. Esattamente 343 Enti (342 Comuni più Regione). Il peso nel capitale sociale è il seguente: quasi il 71percento per la Ras, il restante 29percento suddiviso in quote di diverso valore, in base all'importanza dell'Ente, fra i 342 Comuni. Considerata la miriade di azionisti, e considerato che il pacchetto di maggioranza è detenuto dalla Regione, il Comune di Alghero ha un peso decisionale infinitesimale corrispondente allo 0,32percento del pacchetto azionario. Però, i problemi riscontrati dal Comune di Alghero sono gli stessi riscontrati da altri Comuni. E l'unione fa la forza. Tutti i Comuni italiani, di conseguenza quelli sardi, sono riuniti in associazione denominata Anci (Associazione nazionale Comuni italiani). A livello regionale, il presidente dell'Anci è Emiliano Deiana, sindaco di Bortigiadas. Anch'egli ha avuto recentemente da ridire sull'operato di Abbanoa. Durante le assemblee dell'Anci, si discute verosimilmente delle problematiche comuni ai Comuni. Immagino anche di quella relative ad Abbanoa. Se non lo si è fatto fino ad ora, di certo lo si potrà fare al più presto, in modo da presentarsi con voce univoca in assemblea Abbanoa, che verrà convocata non appena superata l'emergenza sanitaria. Non dimentichiamo che Abbanoa è sì una società commerciale, ma di proprietà di Enti pubblici e gestisce in monopolio un bene primario come l'acqua. Lo scopo di una società commerciale è quello di raggiungere un profitto, ma lo scopo degli Enti pubblici è altro.

Come regola generale, il profitto, in ogni caso, deve essere raggiunto con metodi leciti, nel rispetto della normativa civile e penale. Pertanto, alle lettere di indignazione, caro sindaco, si augurano tutti seguano fatti concreti. Tra l'altro non limitati al particolare periodo storico, ma di natura strutturale. Perché stupisce che nelle mani della proprietà rimanga solo la possibilità di scandalizzarsi pubblicamente senza poter intervenire. Oggi come in passato, in una complicità bipartisan. Possibile che la società che gestisce il servizio idrico integrato sia la sola responsabile di aumenti ingiustificati, retroattivi su bollette pagate a saldo, richieste di pagamento di bollette prescritte, richieste di pagamenti cassati dai giudici, bollette pluriennali, reclami non tenuti in nessun conto, addebiti su consumi presunti fuori da ogni grazia di Dio, ecc., procedure a cui purtroppo siamo tutti abituati, tanto che sembra venga caricato sugli utenti virtuosi il peso degli insoluti? Possibile che Abbanoa spa, al contrario di tutte le società del mondo, abbia carta bianca e possa operare in modo del tutto autonomo, a sé stante, indipendente dalla volontà degli azionisti, avendo solo a cuore la propria stessa sopravvivenza, e agli stessi non rimane che scandalizzarsi? Difficile da credere. O forse è più comodo scaricare su una persona giuridica, un soggetto terzo, che come abbiamo visto terzo non è, responsabilità di natura strettamente politica che provocano cali nei consensi?



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