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4 maggio 2020
Surfisti sardi dimenticati: proteste
I surfisti sardi allegano il rapporto e lo inviano al governatore Solinas ed all´assessore allo Sport della Regione Sardegna. «Il surf è uno dei pochi a rischio 0, infatti il surf è uno sport individuale la cui caratteristica principale è proprio la distanza interpersonale»
ALGHERO - Il Rapporto "Lo sport riparte in sicurezza" redatto da Politecnico di Torino che il Coni ha presentato al Ministero per le Politiche Giovanili e lo Sport, include tutte le discipline sportive e i fattori di rischio, tra questi il surf è uno dei pochi a rischio 0, infatti il surf è uno sport individuale la cui caratteristica principale è proprio la distanza interpersonale. Nell'ordinanza n.20 del Presidente della Regione, del 2.05.2020, che disciplina la ripresa delle attività sportive individuali a partire dal 4.05.2020, emergono precisazioni in merito alla pesca sportiva e subacquea ma non vi sono precisazioni su altri sport acquatici individuali quali il surf, il windSurf, il kitesurf. Così i surfisti sardi allegano il rapporto e lo inviano al governatore Solinas ed all'assessore allo Sport della Regione Sardegna, in cui a pagina 80 include la scheda relativa alle discipline della FISW (Federazione Italiana Sci Nautico Wakeboard e Surfing) tra queste è incluso il Surf, in quanto sport Olimpico. «Con la presente chiediamo la possibilità di ottenere delucidazioni in merito alla facoltà di praticare il surf lungo le coste sarde, nel pieno rispetto delle norme e delle disposizioni per la tutela della salute. Cogliamo l’occasione per ricordare l’importanza degli sport acquatici in Sardegna che creano un indotto economico e turistico: negli ultimi anni la disciplina del surf ha raggiunto alti e prestigiosi livelli, sia in ambito nazionale che internazionale. Gli ”spot” sardi, i tratti di costa in cui pratichiamo il surf, sono battuti dai venti per 280 giorni all’anno, caratteristica che rende la Sardegna la principale meta ambita nel Mediterraneo da
numerosi atleti affermati a livello mondiale» conclude la lettera.
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