Cor
7 aprile 2020
«Nel Sassarese un disastro colposo»
Questa la denuncia contenuta nella missiva del segretario Territoriale Cisl Fp Antonio Monni, ed indirizzata al nuovo commissario dell´Aou di Sassari, G.M. Moro
SASSARI - «La difficilissima situazione epidemiologica che sta colpendo duramente il nord Sardegna è ormai nota ed arcinota alle cronache, per cui e per brevità, in quest’occasione, non intendo snocciolare le numerose storture che hanno e tutt’ora stanno generando ciò che è sotto gli occhi di tutti, in un’unica frase: un “disastro colposo” causato da un sistema che non è stato capace di governare ed arginare la diffusione incontrollata del contagio. Gli ospedali, il territorio, le RSA, le Case di Riposo sono ormai sotto attacco dal covid-19, riceviamo quotidianamente tante (troppe) segnalazioni di ogni tipo, da parte dei colleghi che rappresentiamo, ma con onestà intellettuale debbo dire che tutto il sindacato è mobilitato per cercare risposte che purtroppo non arrivano». Così il segretario Territoriale Cisl Fp Antonio Monni, nella lettera indirizzata al nuovo commissario dell'Aou di Sassari, G.M. Moro (nella foto).
«Leggiamo e sentiamo testimonianze a dir poco allarmanti, dove emerge inequivocabilmente che le procedure e/o le misure di prevenzione, protezione e sicurezza delle strutture, degli operatori e dei pazienti e se vogliamo di tutta la comunità, appaiono quantomeno inefficaci, poiché è del tutto evidente che, come abbiamo detto in più occasioni e anche di recente, le “nostre competenze” e mi riferisco a tutti coloro che indossano un camice o una divisa, non vengono coinvolte per contribuire alla lotta contro questo maledetto virus. Manca un vero coordinamento intraospedaliero, composto da persone, professionisti che conoscono bene le dinamiche organizzative ospedaliere, cominciando dai Coordinatori sanitari e tecnici che rappresentano le antenne del sistema.
I percorsi di primo contatto, l’arrivo al pre-triage e/o pronto soccorso, i percorsi diagnostici, l’ospedalizzazione ed infine la dimissione, devono necessariamente seguire un chiaro ed univoco protocollo di contenimento e diffusione del contagio» denunciano i sindacati.
«Un esempio fra tutti, prima di ammettere un paziente in qualsiasi unità operativa è necessario assicurarsi che lo screening sia negativo, altrimenti la battaglia che si sta conducendo contro il coronavirus continuerà inesorabilmente a causare “morti e feriti”. Ultima cosa, ma non ultima, è da diverso tempo che come organizzazione sindacale stiamo sollecitando la Direzione affinché si aprano i tavoli di confronto (in videoconferenza) per discutere di tutta una serie di istituti contrattuali incentivanti, i cui destinatari, in primis, devono essere coloro i quali stanno in prima linea e a stretto contatto con pazienti sospetti e/o positivi al coronavirus. Pur comprendendo le priorità, per noi anche questo è un argomento che merita essere oggetto di confronto e contrattazione, al fine di incentivare e distribuire risorse sulle indennità notturne, straordinario e pronta disponibilità, nonché sull’orario di lavoro aggiuntivo richiesto dall’emergenza in atto» conclude il segretario Territoriale Cisl Fp Antonio Monni.
|