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Cor 2 aprile 2020
Dati Covid ad Alghero: è polemica
Ma per Conoci è solo «curiosità»
«Nessuna volontà di nascondere informazioni, ma semplice prudenza» precisa Mario Conoci. «Su un tema così delicato penso sia necessaria tutta la prudenza e tutta la serietà che il tema richiede». Intanto in città monta la polemica per l´assenza di dati ufficiali sull´andamento epidemiologico
Dati <i>Covid</i> ad Alghero: è polemica. Ma per Conoci è solo «curiosità»

ALGHERO - Alguer.it aveva chiesto al sindaco di Alghero di mettere un punto fermo sulla situazione epidemiologica in città il 27 marzo (come avviene in tutti i centri italiani) [LEGGI]. Oggi, in occasione della conferenza stampa sull'approvazione del bilancio, con l'ospedale Civile in completo subbuglio [LEGGI], ha chiesto, nuovamente, al sindaco Mario Conoci quanti positivi certi ci fossero in città (ma soprattutto con sintomi e/o ricoveri), per quanti cittadini fosse disposta, ad oggi, la quarantena obbligatoria e quanti dei positivi fossero medici e/o operatori sanitari. Ancora: Quanti tamponi alla giornata odierna sono stati effettuati ad Alghero. Quattro semplici domande di base, pubbliche o accessibili in qualsiasi municipio. Risposte che ogni cittadino dovrebbe avere con cadenza quotidiana (o periodica), anche per capire quali ricadute hanno i comportamenti responsabili sulla diffusione del virus. Ma che, per ora, non avrà. Non la pensa così, infatti, il Primo cittadino di Alghero che ha deciso (qualora ne fosse a conoscenza, il dubbio a questo punto è oltremodo legittimo) di censurare ogni informazione sull'andamento epidemiologico sul territorio comunale, nonostante le richieste (e le polemiche) ormai giungano a 360°, in Consiglio comunale come sui social.

«Su un tema così delicato penso sia necessaria tutta la prudenza e tutta la serietà che il tema richiede» ha detto Concoci che bolla come «curiosità» la richiesta. «La curiosità è un fattore umano, ma in una situazione di crisi come questa è meglio lasciarla da parte e concentrarsi per comunicare cose utili - ha detto - piuttosto che diffondere dati che rischiano di indurre comportamenti contrari a quelli da assumere. Il numero dei tamponi eseguiti ad Alghero, come nel resto della Sardegna, non è utile per indirizzare i comportamenti che tutti noi dobbiamo tenere e la trasmissione dei dati conseguenti potrebbe, ripeto, generare un messaggio di un disimpegno che, invece, è da evitare assolutamente. Diffondere dati tanto per diffonderli è sbagliato, tanto più se inducono a fare apparire quasi irrilevante in termini percentuali la presenza del virus in città, e noi non vogliamo dare un messaggio così “fuorviante”, che potrebbe fare abbassare la guardia. Non è volontà di nascondere informazioni, è semplice prudenza».

Il compito del sindaco è quello di preservare la salute dei cittadini «e noi – spiega - lo stiamo facendo con ogni mezzo e con ogni strumento a nostra disposizione. Non pensiamo che i dati in nostro possesso siano, nell'ambito della gestione della crisi, un fattore rilevante, ed inoltre non è stato attribuito al Comune il compito di divulgarli. È rilevante semmai mettere in campo tutte le competenze e le responsabilità necessarie per proteggere la salute della nostra comunità. Il compito del Sindaco non è quello di diffondere dati, quindi, questo è un compito della Protezione Civile. Possiamo essere d'accordo o meno, ma non è il momento di mettersi a discutere su questi aspetti. Ognuno deve svolgere il proprio compito e noi lo stiamo facendo. Ho detto che siamo in guerra, qualcuno ha strumentalizzato questo parallelo, ma la verità che quella che si sta combattendo è proprio una guerra di tutti noi contro il virus. Per vincerla è necessario attenersi ognuno al proprio ruolo e svolgerlo con la massima disciplina e responsabilità possibile. Certo, ciò non significa che non siamo al fianco delle istituzioni sanitarie, con le quali mi rapporto più volte quotidianamente. Ho chiesto che vengano fatti più tamponi, ho ribadito la necessità che vengano processati ad Alghero invece che a Sassari, per avere risposte più celeri possibili. Vogliamo l'apertura delle terapia intensiva, e su questo stiamo pressando quotidianamente. Ma concentriamoci sull'emergenza, su quanto è necessario fare per i nostri concittadini in difficoltà, sul rispetto delle prescrizioni. Questa battaglia la vinciamo tutti insieme ma tutti abbiamo un compito da svolgere con sacrificio e rigore per ritornare prima possibile alla normalità», ha concluso Mario Conoci.



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