Red
25 marzo 2020
Ploaghe: slittamento e rateizzazione contributi
L’emergenza CoronaVirus inizia a dare i suoi primi risvolti anche sul fronte dei tributi comunali. Venerdì, l’Amministrazione comunale di Ploaghe ha deliberato lo slittamento delle scadenze di Imu e Tari per i possessori di partita Iva colpiti dalle restrizioni dei provvedimenti governativi
PLOAGHE - L’emergenza CoronaVirus inizia a dare i suoi primi risvolti anche sul fronte dei tributi comunali. Venerdì, l’Amministrazione comunale di Ploaghe ha deliberato lo slittamento delle scadenze di Imu e Tari per i possessori di partita Iva colpiti dalle restrizioni dei provvedimenti governativi. In una seduta di Giunta comunale effettuata in videoconferenza, sono state stabilite le seguenti scadenze: il pagamento dell’Imu slitterà da martedì 16 giugno (come previsto dalla norma nazionale) a mercoledì 16 settembre; il pagamento della Tari è previsto in quattro rate mensili a partire da venerdì 16 ottobre.
Con questo provvedimento, il Comune di Ploaghe intende provare a dare un po’ di respiro a tutte le attività produttive che hanno subito gravi perdite in queste settimane di chiusura o restrizioni causate dalla pandemia. E’ allo studio dell’Amministrazione ploaghese anche la riduzione dell’Imu (sempre per i soggetti indicati in precedenza) ma, essendo quest’ultima collegata ad una norma nazionale, occorre un provvedimento legislativo che autorizzi la riduzione.
«E’ un momento difficilissimo per tutti, ma soprattutto per chi lavora con la partita Iva. Insieme a tutti i sindaci con l’Anci – spiega il primo cittadino di Ploaghe - abbiamo chiesto a livello nazionale un intervento a favore dei Comuni che vada in questa direzione. Personalmente, auspicherei che queste categorie di lavoratori autonomi, possano ottenere una riduzione delle imposte a loro carico. Sarebbe utile un provvedimento governativo che consenta l’azzeramento dei tributi a carico delle attività produttive colpite dalla crisi pandemica, con un consecutivo rimborso ai Comuni delle mancate entrate. Mi riferisco sia all’Imu, ma anche alla Tari che, per legge, deve essere totalmente a carico dei cittadini, per cui non è possibile una riduzione alle attività produttive, se non caricando i costi sulle famiglie e sugli altri soggetti. Solo in questo modo si potrebbe tenere in piedi il bilancio dei singoli Comuni, già ridotto all’osso, e dare un po’ di respiro a chi, in questa fase, sta soffrendo più di tutti».
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