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23 marzo 2020
Orti, dietrofront: si potranno coltivare
«Bene - sottolinea Gianfranco Congiu del Partito dei Sardi), tra i primi a chiederne immedatamente una rettifica - a noi non può che far piacere anche se, da un punto strettamente giuridico, nessun
correttivo è ipotizzabile di fronte ad una illegittimità così manifesta.
Bisogna revocare e non tentare di correggere l’incorreggibile»
CAGLIARI - La regione ci mette una pezza. Il provvedimento della Regione Sardegna con il quale veniva vietato l’accesso ai fondi agricoli ai coltivatori “hobbisti” era da subito apparso al limite dell'illegittimità. Da subito aspramente osteggiato da numerosi partiti e gruppi politici e dall'Anci, nell'interesse dei sindaci sardi. La Regione ha così provveduto ad apportare un “correttivo” che autorizza ciò che ieri aveva vietato.
«Bene - sottolinea Gianfranco Congiu del Partito dei Sardi), tra i primi a chiederne immedatamente una rettifica - a noi non può che far piacere anche se, da un punto strettamente giuridico, nessun correttivo è ipotizzabile di fronte ad una illegittimità così manifesta. Bisogna revocare e non tentare di correggere l’incorreggibile» precisa.
«Il DPCM del 22 marzo è sufficientemente chiaro ed esaustivo sul punto, altrettanto le norme precauzionali che vietano assembramenti e tutto ciò che può favorire contagi e diffusione del virus. Recarsi in solitudine negli orti o nelle vigne per esigenze di mero sostentamento alimentare
non può e non deve essere vietato. Sarà di sollievo per le tante famiglie che da una modalità di coltivazione hobbistica traggono comunque sostegno alimentare ed impediscono l’abbandono delle campagne».
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