Red
19 marzo 2020
La Uil certifica le debolezze di Solinas
«L’attuale momento fa emergere le debolezze della classe politica e le note difficoltà strutturali della nostra Isola», dichiara il segretario generale della Uil Sardegna Francesca Ticca
CAGLIARI - «L’emanazione del Decreto Cura Italia è un passo importante in un momento molto difficile per l’Italia e la Sardegna. Ma l’attuale momento fa emergere le debolezze della classe politica e le note difficoltà strutturali della nostra Isola. Sia sul piano economico che sulla struttura sanitaria. Ancora oggi, il presidente Solinas si sottrae al confronto sindacale in una vacanza politica pericolosissima». Il segretario generale della Uil Sardegna Francesca Ticca attacca il governatore dell'Isola sottolineano come «le difficoltà che la Sardegna affronta oggi sono anche dovute alle politiche economiche e sanitarie sbagliate assunte negli anni e oggi più che mai serve un confronto serrato con la Giunta regionale sulle azioni da intraprendere».
«Che si chiami tavolo permanente, cabina di regia o altro, serve che le parti sociali e chi rappresenta la Sardegna declini a livello sardo le importanti azioni a sostegno di tutti i sardi. Non c’è altro tempo da perdere. Il Decreto appena firmato va applicato anche in Sardegna e che il presidente Solinas non aggiri ancora le sue responsabilità istituzionali di massimo rappresentante della Sardegna. Ai sostegni ai lavoratori e alle imprese servono misure coraggiose per il dopo Coronavirus», insiste Ticca.
«La Sardegna è già la terra della povertà, ha già perso migliaia di posti di lavoro e continua a far fatica a risollevarsi. Nessuno dovrà perdere il posto di lavoro, ma l’assenza delle istituzioni crea ulteriori difficoltà. Il Coronavirus è un brutto virus - conclude il segretario generale della Uil Sardegna - ma come sindacato non permetteremo alla politica di generare un’altra malattia endemica. La disperazione sociale, i nuovi poveri e i disoccupati non lo permetterebbero».
Nella foto: il segretario generale della Uil Sardegna Francesca Ticca
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