Red
19 marzo 2020
«Per Pasqua sosteniamo i pastori sardi»
“Mangia locale” non è solo uno slogan, ma un appello accorato per attenuare le grosse perdite al quale sta andando incontro la filiera dell’agnello sardo. La perdita stimata dal Consorzio dell’agnello di Sardegna Igp oltre 7milioni di euro a livello regionale (20milioni a livello nazionale)
CAGLIARI - “Mangia locale” non è solo uno slogan, ma un appello accorato per attenuare le grosse perdite al quale sta andando incontro la filiera dell’agnello sardo. L’emergenza sanitaria del CoronaVirus rischia di trascinare nel baratro le principali filiere dell'economia agricola sarda. Fra queste, sicuramente, quella dell’agnello che, in vista della Pasqua, rischia un'ennesima perdita stimata dal Consorzio dell’agnello di Sardegna Igp oltre 7milioni di euro a livello regionale (20milioni a livello nazionale).
«Siamo a ridosso di Pasqua, che insieme al Natale rappresenta il momento di maggior consumo dell’agnello – dichiara il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu - Attualmente sono pronti 350mila agnelli da latte, 150mila dei quali Igp di Sardegna. Solo con l’aiuto di tutti possiamo scongiurare l’ennesima calamità per i pastori». Il Consorzio è attivo su più fronti. «Stiamo chiedendo interventi straordinari ed immediati al Governo per promuovere misure di sostegno urgenti per l'agnello da latte italiano come l'ammasso privato ed un premio alla macellazione con regole trasparenti e condivise che tutelino allevatori e macellatori», evidenzia il presidente del Contas Battista Cualbu.
«Ma occorre anche attivare con urgenza una campagna di promozione per incentivare il consumo dell'agnello italiano all'insegna del claim: “Salva le tradizioni tipiche della nostra cultura e aiuta i pastori italiani”», sostengono Cualbu e Carlo Siciliani, presidente dell'Unione importatori esportatori industriali, commissionari grossisti ingrassatori macellatori spedizionieri carni bestiame e prodotti derivati. Ma l’appello è anche alla grande distribuzione e agli italiani: «quest’anno sarà una Pasqua anomala per tutti – sostiene Battista Cualbu – ma non per questo dobbiamo rinunciare di portare a tavola il simbolo della festività pasquale, l’agnello. Compriamo italiano, compriamo l’agnello con il marchio Igp di Sardegna, rispetteremmo la tradizione e sosterremmo concretamente i pastori. Allo stesso tempo chiediamo un impegno ai supermercati e i punti vendita affinché facciano squadra e promuovano l’agnello Igp di Sardegna».
Nella foto: Battista Cualbu
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