Red
12 marzo 2020
Appello a grande distribuzione e consumatori
«Un momento difficile che richieste la collaborazione di tutti. L’emergenza del CoronaVirus riguarda tutti indistintamente e tutti nel nostro piccolo dobbiamo dare il nostro contributo”. E’ quanto sostiene il Consorzio di tutela dell’agnello di Sardegna Igp attraverso il presidente Battista Cualbu ed il direttore Alessandro Mazzette
CAGLIARI - «Un momento difficile che richieste la collaborazione di tutti. L’emergenza del CoronaVirus riguarda tutti indistintamente e tutti nel nostro piccolo dobbiamo dare il nostro contributo”. E’ quanto sostiene il Consorzio di tutela dell’agnello di Sardegna Igp attraverso il presidente Battista Cualbu ed il direttore Alessandro Mazzette. Nonostante l'emergenza sanitaria proseguono normalmente le attività della filiera dell'agnello di Sardegna Igp.
Nei primi dieci giorni di marzo, sono stati macellati in Sardegna circa 40mila agnelli, 72percento dei quali certificati come Igp. Di questi, il 70percento è finito sul mercato nazionale, mentre il 30percento è stato esportato in Spagna (circa 12mila) che, come ogni anno in questo periodo, assorbe buona parte degli agnelli macellati nell’isola. «Fino ad ora non abbiamo registrato rallentamenti - spiega Mazzette – i dati ci dicono che non si sono verificate variazioni significative nelle contrattazioni e nei consumi rispetto agli scorsi anni. Tuttavia, le notizie che arrivano dalla Spagna in merito alla diffusione del CoronaVirus nella provincia di Madrid potrebbero creare un rallentamento temporaneo dell’export».
«Come Consorzio stiamo monitorando attentamente la situazione al fine di informare in maniera puntuale tutti gli operatori della filiera - dichiara Cualbu - Ci appelliamo alla grande distribuzione affinché scelga e dia priorità nei propri banchi all’agnello di Sardegna Igp e a tutti i prodotti locali. Appello che rivolgiamo anche ai consumatori. E’ il momento della responsabilità e dell’unità da parte di tutti e la scelta dei prodotti del territorio assicurano un ritorno immediato alle nostre aziende e quindi all’economia del territorio, oltre che il consumo di cibo garantito e genuino».
Nella foto: il presidente di Contas Battista Cualbu
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