Un pomodoro è il simbolo di unione della lingua catalana nella diversità delle varietà. Nouvo appuntamento domani e giovedì 27 febbraio. ad Alghero, nella Biblioteca catalana, in Via Arduino 48
ALGHERO - “Sem 10 milions, sem una llengua”, questo il titolo della campagna che la Plataforma per la llengua ha presentato il 31 gennaio alla sala della Biblioteca catalana di Alghero, alla quale dedica due nuovi appuntamenti. giovedì 20 e 27 febbraio. 10milioni di persone che parlano la stessa lingua, in un territorio cha va da Salses a Guardamar e da Fraga a l’Alguer, diviso in quattro Stati: Andorra, Spagna, Francia ed Italia. A livello accademico ed internazionale, prende il nome di “lingua catalana”, che evidentemente include, senza metterle in discussione, le varierà territoriali, tra le quali l'algherese.
«Una campagna che rafforza e reclama la nostra presenza oltre i confini statali – spiegano dalla sede della Plataforma per la llengua - una petizione con la quale si chiede ai Governi di queste zone di lavorare insieme per la lingua. L'unità concettualmente non chiede sacrifici alle varietà territoriali in nome di una varietà neutra ed asettica, anzi si evidenziano le identità geografiche e le differenze idiomatiche, considerate universali in tutta la comunità linguistica. Il lessico autenticamente, genuinamente ed esclusivamente algherese, utilizzato quotidianamente dagli algheresi non viene ne sarà mai messo in discussione, come dimostrano i manifesti della campagna scritti in tutte le varietà locali della lingua, per esempio, menorquí, rossellonès, valencià, ecc. Quindi, tomàquet, tomaco, pomata, tomaca, tomàtic, domàtiga, tomac o tomàtiga: tutte parole che indicano un unico frutto, il pomodoro, in un'unica lingua».
«L’equivoco è credere di fare un servizio alla lingua, chiudendola all'interno del proprio territorio per la paura atavica che si possa contaminare e perdere la sua autenticità. Facciamo parte di una grande comunità, ci rientriamo come algheresi, senza complessi e con la stessa dignità della altre varietà, sapendo che la nostra lingua, quella della strada, di casa, del mercato, quella che vogliamo portare nelle scuole, nonostante la sua unicità e peculiarità è la lingua di 10milioni di persone. Perciò, giovedì 20 e 27 febbraio, dalle 17 alle 19, presso la Biblioteca catalana, in Via Arduino 48, vi invitiamo a firmare alla petizione, a rispondere al gioco del “pomodoro” e a fare la fotografia rituale con il cartello della “pomata”, emblema della campagna per l'unità della lingua», conclude Irene Coghene.
Nella foto Irene Coghene