Antonio Burruni
28 novembre 2007
I “tesori riscoperti”: quando l’arte diventa storia
Verrà inaugurata domani a Sassari la mostra che darà la possibilità agli appassionati di ammirare le preziose opere d’arte della Cattedrale Santa Maria di Alghero e della Cattedrale San Nicola di Sassari, restaurate dalla Soprintendenza per i Beni Ambientali
ALGHERO – Appassionati del genere già in fibrillazione. Si inaugura infatti domani, giovedì 29 Novembre, alle ore 17, all’”Ex Collegio Gesuitico Canopoleno” di Via Santa Caterina, a Sassari, la mostra “Tesori riscoperti”. Sarà un’occasione da non perdere per quanti, da domani pomeriggio potranno tornare ad ammirare alcuni dei più preziosi tesori artistici del territorio. Verranno infatti ripresentate alcune preziose opere d’arte provenienti della Cattedrale Santa Maria di Alghero e dalla Cattedrale San Nicola di Sassari, restaurate a cura della Soprintendenza per i Beni Ambientali e il Paesaggio, il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico, grazie ad un accurato intervento di conservazione condotto e finanziato con fondi ordinari dal “Mibac”, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali. I restauri, hanno rivelato straordinarie realtà nascoste sotto ridipinture e manomissioni. Nell’occasione, si potrà apprezzare anche la descrizione dei restauri che hanno portato a nuova vita queste opere d’arte. Dal duomo di Alghero provengono lo spettacolare settecentesco paliotto d’argento di bottega genovese voluto dal vescovo Carnicer, la cinquecentesca croce astile di fattura aragonese, due cariatidi del seicentesco catafalco ligneo policromo dell’Assunta che, profondamente attaccato dalla devastante azione degl’insetti xilofagi e mortificato nella plastica scultorea da ben sette strati di ridipinture, ha restituito le originarie cromie e il raffinato intaglio; la settecentesca Pala d’altare dell’Addolorata, ormai destinata alla perdita totale per le pessime condizioni conservative; il grande dipinto seicentesco raffigurante i campioni della Controriforma: Teresa d’Avila, Ignazio di Loyola, Rocco, Francesco Saverio, Filippo Neri; l’olio su tela raffigurante I Santi Quattro Coronati, opera commissionata dal gremio dei muratori per la loro cappella nel corso del ‘700 celata sotto uno strato coprente di lordume; il busto reliquario di S. Zenone realizzato nella raffinata e preziosa tecnica dell’“estofado de oro” ed altri dipinti ancora. Dall’antico duomo sassarese e dal Museo diocesano provengono ben diciotto interessanti dipinti. Da segnalare lo spettacolare recupero dell’antica Pala d’altare della distrutta chiesa medievale di San Biagio in Sassari, di cui in mostra si ripropongono le immagini e le vicende che portarono nel 1927 alla sua demolizione. Le pregevoli opere hanno ritrovato la loro potente forza espressiva e piena leggibilità storico artistica e devozionale, completamente messa in pericolo dalle pessime condizioni conservative in cui si trovavano. Al “Canopoleno”, mancano ormai solo gli ultimi ritocchi per dar vita all’attesa mostra, curata dalla Storica dell’Arte Alma Casual. Sono diversi, a seconda del giorno, gli orari dedicati ai visitatori: il martedì dalle 15.30 alle 17.30; mercoledì, giovedì e venerdì dalle 10 alle 13; sabato dalle 17 alle 20. Sono previste visite guidate gratuite, per la cui prenotazione è a disposizione il numero telefonico 079/2112933. Per qualunque informazione sull’evento, si può telefonare invece al numero 079/231560. Partner istituzionale della mostra, il “Mus’A” (Museo Sassari Arte).
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