A compiere il gesto simbolico l´esule istriana Egea Haffner, ospite del convegno "Una luce sulla memoria" nel Parco di Porto Conte ad Alghero, durante il quale è stato presentato il progetto del museo etnografico di Fertilia. Le sue parole al microfono di Alguer.it
ALGHERO - Egea, nata a Pola e figlia di un infoibato, insignito con la medaglia commemorativa del Sacrificio offerto alla Patria dal presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, è diventata un simbolo dell’esodo giuliano-dalmata per la foto dove è ritratta da bambina con la valigia e la scritta “esule giuliana n. 30001”. La sua anche l'immagine e il nome che darà il volto all'Ecomuseo che nascerà a Fertilia, sulle sponde del calich, all'ombra del Ponte Romano.
Il Museo, costruito in un bene messo a disposizione dalla Regione, sarà terminato per il mese di settembre e, attraverso un percorso multimediale ricco di documenti e testimonianze, farà conoscere la storia della città di fondazione di Fertilia e dell'esodo. Del progetto e della terribile vicenda che ha colpito migliaia di esuli, si è discusso sabato nel Parco di Porto Conte ad Alghero, alla presenza di numerose autorità ed i sindaci di Gorizia e Trieste.
Una luce sulla memoria. L'intero progetto nasce dalla volontà di non dimenticare la storia di quanti, costretti ad abbandonare tutto per scappare a causa delle disumane persecuzioni, giunsero in un’Italia che per decenni li dimenticò volutamente. Il museo nasce da un'idea della cooperativa "Solomare", gode di un iniziale finanziamento della Regione Sardegna e si apre al sostegno delle aziende private ed al crowdfunding.