Red
12 gennaio 2020
Ricevute e scontrini: chiusi due negozi
Il 2019 ha visto l’accertamento di 746 casi di mancato rilascio dello scontrino o della ricevuta fiscale pari ad una percentuale del 17,5percento: un´operazione commerciale ogni sei è stata effettuata senza il rilascio della documentazione fiscale
CAGLIARI - Il 2019 ha visto l’accertamento di 746 casi di mancato rilascio dello scontrino o della ricevuta fiscale pari ad una percentuale del 17,5percento: un'operazione commerciale ogni sei è stata effettuata senza il rilascio della documentazione fiscale. Negli ultimi giorni, le Fiamme gialle del Comando provinciale di Cagliari hanno eseguito due provvedimenti di chiusura nei confronti di altrettante realtà commerciali per diverse irregolarità accertate: due attività di commercio al dettaglio di abbigliamento, una a Capoterra, l’altra a Quartu Sant'Elena. Il periodo di chiusura disposto è stato di sette giorni per il primo e 15 per il secondo: la diversa durata del periodo di chiusura imposto dall’Agenzia delle Entrate è commisurata alla circostanza che i contribuenti controllati possano non essere nuovi ad essere destinatari di analoghi provvedimenti di sospensione dell’attività per reiterate mancate emissioni del documento fiscale.
Nel complesso, l'anno scorso, i finanzieri cagliaritani hanno riscontrato la quarta mancata emissione dello scontrino e della ricevuta fiscale in ventiquattro circostanze, e hanno dato esecuzione a quarantacinque provvedimenti di chiusura,soprattutto nel capoluogo regionale e nell'immediato hinterland: quindici chiusure (33percento) a Cagliari e nove (21percento) a Quartu Sant'Elena. Le restanti chiusure riguardano Comuni dislocati nella provincia cagliaritana: dal Sulcis Iglesiente, al Sarrabus, passando per il Medio Campidano. La maggior incidenza (quindici, pari al 33percento dei casi) la si riscontra per chiusure disposte per il periodo minimo di tre giorni.
In tre circostanze (7percento) è stata comminata la sanzione pari a trenta giorni (pena massima quando il totale dei corrispettivi oggetto di contestazione è inferiore a 50milaeuro; quando si supera detta soglia, la sospensione è disposta per un periodo compreso tra uno e sei mesi).Riguardo le categorie commerciali interessate dalle disposizioni di chiusura, in sedici casi (36percento) si è trattato di negozi di abbigliamento, in otto circostanze (18percento) piccoli empori, in cinque (11percento) alimentari, in quattro ciascuna (9percento) venditori ambulanti e parrucchieri, due (4percento) per le attività di ristorazione ed un episodio ciascuno (2percento) per attività di affittacamere, commercio di frutta e verdura, noleggio attrezzature per la spiaggia, noleggio di attrezzature nautiche, rivenditori di prodotti di telefonia e commercio di tessuti.
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