Sergio Ortu
11 febbraio 2004
La memoria dell’Esodo istriano in un libro degli alunni di Fertilia
Il cuore giuliano della borgata non si arresta, ma continua a pulsare grazie alla Memoria dei più anziani trasferita su carta dai giovani alunni della scuola media della borgata
Martedi mattina la presentazione ufficiale del libro realizzato dai ragazzi e dai loro docenti, frutto di un’anno di lavoro intenso di ricerca e persino un viaggio nei luoghi istriani della memoria uniti da un gemellaggio con i loro coetanei di una scuola di Rovigno. Nella giornata della Memoria delle vittime delle Foibe, la cui istituzione con legge italiana è in discussione in parlamento, nella chiesa di San Marco si sono radunati tutti gli esuli istriani, di Fiume e della Dalmazia ormai anziani e residenti a Fertilia e Maristella in una cerimonia coinvolgente e di sicuro impatto emotivo. Presenti alla cerimonia religiosa e alla presentazione del libro denominato “Ischida” le massime autorità cittadine, militari e del governo territoriale. Era infatti presente per quest’ultimo il prefetto di Sassari dott. Salvatore Gullotta che nel suo intervento ha serenamente dichiarato <>. Non fidatevi ad ogni modo delle Istituzioni- ha continuato il prefetto-ma siate voi ragazzi testimoni sempre più fervidi e orgogliosi del vostro passato e delle vostre radici che non dovrete mai dimenticare. Dello stesso avviso il sindaco di Alghero Marco Tedde che nell’occasione ha annunciato l’imminente intitolazione di una via della borgata giuliana alle vittime delle foibe. <> Il libro dei ragazzi di Fertilia dal titolo “Ischida” è una raccolta di testimonianze un riassunto di alcune pagine di storia che non figura in nessun testo di storia delle scuole- ha precisato Marina Nardozzi dell’Associazione Profughi di Venezia Giulia e Dalmazia- il fatto comunque che il Governo abbia per la prima volta finanziato il nostro progetto e la realizzazione di questo libro, ci incoraggia a sperare che finalmente la nostra storia finirà di essere solo nostra e nascosta, ma diventi un patrimonio culturale degli italiani. Commoventi gli interventi di consegna dei libri ai protagonisti delle testimonianze visibilmente commossi da parte degli alunni e ancora più emozionante l’ingresso in chiesa della signora Anna Zurchich esule di Fiume, ma residente a Porto Torres e della veneranda età di 102 anni. Oltre un secolo di vita portato con disinvoltura(la signora è arrivata con le sue gambe a passo spedito) ma non privo di momenti di vita tristi, angoscianti e indelebilmente segnati nel suo cuore.<>. La conclusione della cerimonia durata per ben tre ore culminata con un canto istriano intonato da un coro cittadino che ha in programma la realizzazione di un cd di musiche sarde e istriane alla memoria degli esuli di Fertilia, ha giustamente provocato nei presenti forti emozioni e tante lacrime. La storia dell’ esodo dei giuliano-dalmati per cinquant’anni tenuta nascosta ora anche se triste e angosciante diventa patrimonio degli italiani. Il lavoro dei ragazzi di Fertilia dunque si inserirà a pieno titolo tra i documenti storici che si spera possano produrre in un futuro non troppo lontano uno spazio nei testi di storia delle nostre scuole.
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