Marta Visentin, esperta in campo ambientale e zoologico, consulente da numerosi anni della Federazione Italiana Golf, anticipa il rapporto sul progetto del parco pubblico di Alghero. Al microfono di Alguer.it focalizza la grande opportunità per il territorio: valorizzazione ambientale, riqualificazione naturalistica e rilancio del turismo. Nei giorni scorsi l´esperta naturalista ha effettuato un accurato sopralluogo tra Alghero, Fertilia, il Calich e l´intera zona di Maria Pia. Con lei Gianluca Musilli, l´agronomo che ha studiato e presentato agli enti il Congressional Park Stadium
ALGHERO - Il "
Congressional Park Stadium", già all'attenzione del Comune ad Alghero e in Regione, potrebbe ben inserirsi nello splendido contesto naturalistico di Maria Pia, dando qual valore aggiunto sotto tutti i punti vista ambientali, valorizzando un luogo oggi degradato (il riferimento è al sistema laguna-reflui
ndr). Parole di Marta Visentin, esperta in campo ambientale e zoologico, consulente da numerosi anni della Federazione Italiana Golf.
Il suo rapporto alla
Federgolf sarà senz'altro positivo. Lei è quella che, in team con altri esperti, si occupa delle certificazioni ambientali propedeutiche alla realizzazione di campi da golf approvati dalla Federazione, e sul progetto di Alghero non ha grandi dubbi. Nei giorni scorsi, accompagnata dall'agronomo Gianluca Musilli, anima del progetto del primo parco pubblico da golf in Italia presentato in Comune ad Alghero e in Regione, la Visentin ha effettuato un approfondito sopralluogo tra Alghero, Fertilia, il Calich e l'intera zona umida di Maria Pia.
Seguirà una dettagliata relazione ma le impressioni sono decisamente positive. Tralasciando le importanti ricadute sulla fruibilità dei luoghi per gli algheresi e quelle più connesse con il sistema ricettivo, tra i punti di forza, infatti, compare proprio l'aspetto ambientale del progetto. La creazione di un sistema di percorsi d’acqua e lagunaggio facendo ricorso al sistema di riciclaggio e riutilizzo delle acque depurate provenienti dall'impianto di San Marco. Un fatto questo, che risolverebbe il grave problema dell'eutrofizzazione in corso sul Calich e aiuterebbe a mitigare l'odioso fenomeno della "marea gialla" che negli anni ha creato enormi problemi al territorio.