«Così non ci rimette solo la persona, ma tutta la municipalità che rischia di dover rinunciare al patrimonio culturale di ritorno quando un uomo come Antonello Cuccureddu si propone per trasferire le proprie esperienze al mondo sportivo cittadino»
ALGHERO - Arriva dalle parole consegnate ai
social da Angelo Caria (
nella foto) una pesante, quantomai amara, constatazione di quanto la città non valorizzi i suoi patrimoni (sportivi e culturali in questo caso) e la sua identità. L'ex assessore alle Finanze del Comune di Alghero e fratello dell'attutale delegata al Bilancio nella Giunta Conoci fa una circostanziata reprimenda a quelle che definisce «angherie dei burocrati oltranzisti del rispetto compulsivo delle norme sulla concorrenza». Il motivo di discussione e polemica è il
colpo di scena dell'esclusione dell'associazione risultata più idonea dalla gara di gestione del campo di Atletica [
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Sottolineando «che non si tratta di un atto di accusa verso questa o quell'altra Amministrazione», Caria ritiene che la clamorosa esclusione della
APD Antonello Cuccureddu 1969 dalla gara per l'assegnazione del campo polivalente di Maria Pia sia soltanto «il triste epilogo di una vicenda che poteva essere gestita diversamente dall'inizio». Secondo lui, infatti, Antonello Cuccureddu sta all'indiscutibile icona dello sportivo algherese che - insieme all'indimenticabile Salvatore Burruni - rappresenta il patrimonio sociale sportivo e identitario massimo della nostra città.
In questi casi - sottolinea Angelo Caria - il principio generale di evidenza pubblica è suscettibile di eccezionale deroga in presenza di esigenze imperative connesse alla tutela di un interesse generale come ad esempio la conservazione del patrimonio nazionale storico ed artistico e gli obiettivi di politica sociale e di politica culturale. Gli stessi consentono per un'esigenza stimata in se superiore, di derogare al principio di una gara perchè si riferiscono ad interessi prioritari che prevalgono sulle esigenze stesse che sono a base della garanzia di concorrenza. E conclude amareggiato: «Così non ci rimette solo la persona, ma tutta la municipalità che rischia di dover rinunciare al patrimonio culturale di ritorno quando un uomo come Antonello Cuccureddu si propone per trasferire le proprie esperienze al mondo sportivo cittadino».