Red
13 dicembre 2019
Antidroga: sequestrate tre piantagioni
Ieri mattina, i militari del Nucleo di Polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza di Sassari e della Compagnia Carabinieri di Bonorva, con lo Squadrone Eliportato Cacciatori di Sardegna, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Sassari che ha disposto cinque misure cautelari
BONORVA – Ieri mattina (giovedì), i militari del Nucleo di Polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza di Sassari e della Compagnia Carabinieri di Bonorva, con lo Squadrone Eliportato Cacciatori di Sardegna, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Sassari che ha disposto cinque misure cautelari. Due persone sono agli arresti domiciliari, mentre gli altri sono stati sottoposti all’obbligo di dimora nel Comune di residenza.
Si tratta di un 35enne di Aidomaggiore, un 35enne di Pozzomaggiore e del padre 73enne, originario di Fonni, ma da anni residente a Pozzomaggiore, un 30enne di Ittiri ed un 35enne di Mara, i primi due agli arresti domiciliari, gli altri sottoposti all’obbligo di dimora nel Comune di residenza. I cinque sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di aver messo a dimora oltre 2.500 piante di canapa indiana per la produzione di marijuana in tre terreni situati nelle campagne tra i Comuni di Padria e di Romana.
Le piantagioni, individuate nel corso di una ricognizione dei mezzi aerei della Finanza, sono state sequestrate a settembre, nel corso di una vasta operazione eseguita dai finanzieri del Nucleo di Sassari nell’azienda agricola condotta dagli indagati. La zona era già tenuta sotto osservazione dai Carabinieri della Compagnia di Bonorva e dello Squadrone Cacciatori Sardegna, che avevano documentato con foto e filmati l’illecita l’attività degli indagati nella coltivazione. Le indagini sono poi proseguite congiuntamente fino alla raccolta definitiva dei gravi elementi indiziari che hanno consentito all’Autorità giudiziaria di emettere le misure cautelari. Il buon esito dell’operazione ha tratto beneficio dalla proficua attività di coordinamento investigativo promossa dai Comandi provinciali di Sassari.
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