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Red 28 novembre 2019
Ricerca su vite diventa valore commerciale
Startup e nuove imprese dal trasferimento tecnologico delle competenze dell’Università degli studi di Cagliari e dei quattro partner coinvolti in “BestMedGrape”: due Dipartimenti e due Centri servizi dell’Ateneo moltiplicano l’effetto della conoscenza scientifica, grazie al progetto finanziato da Eni Cbc Med, con oltre 3milioni di euro
Ricerca su vite diventa valore commerciale

CAGLIARI - Si incontrano a Cagliari per il primo “Steering committee meeting” i partner del progetto Eni CbcMed BestMedGrape provenienti da Italia, Francia, Libano, Tunisia e Giordania. Con un budget totale di 3,3milioni di euro (il cofinanziamento europeo è pari a 2,6milioni di euro, 80percento del totale), “BestMedGrape-New business opportunities & environmental sustainability using Med Grape nanotechnological products” si inserisce nel programma Eni CbcMed, che finanzia progetti di cooperazione internazionale per rendere l’area mediterranea più competitiva, innovativa ed inclusiva. Al centro del progetto coordinato dall’Università degli studi di Cagliari, presentato ieri mattina (mercoledì), c’è la vite, pianta tradizionalmente coltivata in tutta l’area del Mediterraneo, con un elevato potenziale commerciale non ancora completamente sfruttato.

«In particolare, i sottoprodotti di lavorazione del vino vengono considerati scarti di difficile smaltimento mentre, se adeguatamente sfruttati, hanno grandi potenzialità commerciali – ha spiegato il coordinatore scientifico del progetto Gianluigi Bacchetta - Grazie all’esperienza dei partner in questo campo, BestMedGrape ha l’obiettivo di promuovere il trasferimento tecnologico dei risultati della ricerca sulla vite e sui possibili utilizzi dei sottoprodotti di vinificazione che possono essere trasformati in nanoformulati commerciali innovativi destinati alla cura del corpo e al mantenimento di un buono stato di salute». Oltre al trasferimento tecnologico verso potenziali imprenditori locali, il progetto sosterrà la nascita di nuove startup o imprese. «L’Università di Cagliari è per noi un partner molto importante – ha aggiunto Elisabetta Neroni, in rappresentanza dell’Autorità di gestione Regione autonoma della Sardegna – per l’alto valore aggiunto apportato, certo non da oggi, dai suoi ricercatori e dall’autorevolezza internazionale che mostra di avere».

Sono coinvolti nelle attività previste dal progetto due Dipartimenti e due Centri servizi dell’Università di Cagliari che operano in collaborazione con gli altri partner mediterranei. Afferiscono al Dipartimento di Scienze della vita e dell’ambiente due gruppi di ricerca coinvolti nel progetto: il team coordinato da Maria Manconi si occuperà dello sviluppo di nanoformulati nutraceutici e cosmeceutici utilizzando gli scarti della vinificazione e processi produttivi ecosostenibili, mentre quello coordinato da Carlo Tuberoso avrà il compito di caratterizzare gli estratti degli scarti quantificando il tenore totale dei composti polifenolici e determinando i principali composti in essi presenti. Afferisce al Dipartimento di Scienze biomediche il gruppo di ricerca coordinato da Micaela Morelli, che si occuperà di testare l'efficacia biologica delle nanoformulazioni prodotte; saranno effettuati degli studi al fine di valutarne gli effetti antiossidanti e neuroprotettivi e selezionare quelle con un migliore potenziale per la commercializzazione. Il gruppo di ricerca coordinato da Gianluigi Bacchetta opera all’interno della Banca del Germoplasma della Sardegna, struttura del Centro servizi Hortus botanicus karalitanus, e si occupa della caratterizzazione, studio e conservazione del germoplasma di vite. Il team ha già provveduto alla raccolta, selezione e conservazione dei materiali genetici, e sta realizzando gli studi di ecofisiologia della germinazione per individuare i protocolli ottimali di moltiplicazione dei vitigni autoctoni selezionati. Il Centro servizi per l’Innovazione e l’imprenditorialità, diretto da Maria Chiara Di Guardo, si occuperà di organizzare ed erogare il percorso di creazione d’impresa ed accompagnamento al lavoro autonomo, anche con consulenze specializzate coloro che, tra i 150 potenziali imprenditori coinvolti, mostreranno il maggior potenziale di sviluppo imprenditoriale.



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