A.B.
12 novembre 2019
Alghero Marathon sulle orme di Filippide
L’Authentic Marathon di Atene, classificata “Gold”, ha vissuto domenica l’edizione numero trentasette sul percorso più antico della maratona organizzato da Segas, la federazione greca di atletica
ALGHERO - E’ la corsa tra mito e storia sulla strada di Filippide. L’Authentic Marathon di Atene ha vissuto domenica l’edizione numero trentasette sul percorso più antico della maratona organizzato da Segas, la federazione greca di atletica, che si sta proponendo sempre più come un grande appuntamento tecnico ed evento di massa capace di sfidare le altre grandi città del podismo, ai margini delle “Sei majors”, con 20mila iscritti nella 42chilometri fino ad arrivare a 60mila includendo anche la 5 e la 10chilometri. La maratona di Atene, classificata Gold, dal 1994 ripete il percorso coperto nel 490 a.C. dall’ederodromo Filippide per annunciare all’Acropoli la vittoria ateniese sui persiani nella battaglia di Maratona, per poi perire dalla fatica. Indubbio il richiamo della storia, perché è qui che nel 1896 nacque l’idea di includere una corsa di 40chilometri valida come qualificazione alle primi Olimpiadi dell’era moderna. Diventarono 42 ad inizio secolo, per divenire i classici 42,195chilometri ai Giochi olimpici di Londra 1908, ossia la distanza tra lo stadio Olimpico ed il castello di Windsor.
Ai nastri di partenza, nella piana di Maratona, dove prima del via c'è stata la lettura del giuramento in greco ed in inglese, due portacolori dell’Alghero Marathon: Renato Cattogno (presidente del sodalizio algherese) e Raffaele Piras. Temperatura di 20gradi e ripetuti e violenti scosci di pioggia. Primi 10chilometri in piano, mentre i successivi 19 presentano un dislivello di 225metri. Il percorso prosegue toccando il War memorial, dedicato ai soldati morti durante la battaglia di Maratona, ed il sito Marathon tombs. Dall’11esimo al 17esimo chilometro, i dislivelli aumentano fino ad arrivare al 20esimo, punto in cui la gara diventa più difficile. Dopo Pikermi, iniziano alcuni saliscendi fino al 25esimo (Agia Paraskevi). Successivamente, i runner corrono lungo Mesogeion Avenue con pendenze “tagliagambe”. Gli ultimi 170metri si svolgono nello stadio Panathinaiko di Atene, interamente in marmo bianco, dove Spyridon Louis vinse la prima maratona delle Olimpiadi moderne.
Per Cattogno è stata la 16esima maratona della carriera (nel 2019, quella di Boston e la “mezza” di Barcellona), con il tempo finale di 4h09'42” (con passaggio alla mezza in 1h54'35”: «E’ stata una grande esperienza. Faticosa come poche, ma assolutamente splendida. Dall’ascesa che inizia al 12esimo chilometro e termina verso il 36esimo chilometro è pesantissima, non finisce mai e non da cenno di alleviare. A tutto questo, si unisce la pioggia violenta, che ci ha sorpreso dopo pochi chilometri per poi ripresentarsi nel finale. Memorabile ed emozionante l’arrivo allo stadio Panathinaiko. Organizzazione eccellente: dalla metro di Atene i pullman accompagnano fino a Maratona, dove sono presenti dodici blocchi di partenza. Musica tipica lungo tutto il percorso e pubblico caloroso. C’è chi corre in sandali, oppure vestito da antico soldato ateniese. E’ stata la maratona più impegnativa di tutte quelle che ho corso. Salite salite e ancora salite».
Dopo la Roma-Ostia e le maratone di Parigi e Berlino, il 2019 di Piras va in archivio sulla lunga distanza con la tappa greca. La sua settima maratona in carriera (la prima a Boston, nel 2017) si è chiusa con il crono di 3h44'22” (mezza maratona in 1h41'59”): «Corsa davvero impegnativa, anche perché avevo una preparazione specifica fatta per Berlino, che è sostanzialmente piatta. Salite e percorso molto impegnativo. A questo, si è aggiunto verso il 30esimo chilometro una vescica ad un dito che mi ha costretto a due stop per sistemare le calzature. Difficoltà pari alla maratona di Boston, anche se in quel caso le salite sono alternate a tratti in discesa. Ad Atene solo salite».
Sempre domenica, si è disputata la 21esima edizione della maratona di “Ravenna città d’arte”, valida per il Campionato italiano Assoluto e Master 2019. Una maratona che tocca gli otto monumenti Unesco World heritage in uno scrigno di storia, che conserva testimonianze preziose del suo passato, che ha visto Ravenna (città del Mosaico) tre volte Capitale dell’Impero romano d’occidente. A tre settimane di distanza dalla maratona di Lisbona, Pietro Paschino ha portato a casa l’ennesima medaglia da aggiungere alla sua personale collezione. Tempo di gara 3h15'36”, 34esimo di categoria e posizione 240 assoluta.
Nella foto: Renato Cattogno e Raffaele Piras ad Atene
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