Red
31 ottobre 2019
Algheresi in Germania: standing ovation
Giovanni Solinas e Mattia Osini sono stati i protagonisti del concerto ospitato dalla Basilica di San Cornelius a Dulken. Sotto il motto “la musica unisce”, il pastore Jan Nienkerke ha accolto circa cinquecento visitatori in un appuntamento musicale che ha visto esibirsi complessivamente oltre 145 interpreti

ALGHERO - Due algheresi da standing ovation in Germania. L'organista, direttore e cantore Giovanni Solinas ed il violinista solista Mattia Osini sono stati i protagonisti del concerto ospitato dalla Basilica di San Cornelius a Dulken. Sotto il motto “la musica unisce”, il pastore Jan Nienkerke ha accolto circa cinquecento visitatori in un appuntamento musicale che ha visto esibirsi complessivamente oltre 145 interpreti.
Il coro di Mönchengladbach, sotto la direzione di Stephanie Borkenfeld-Müllers, ed il coro di Dulken della St.Cornelius, sotto la direzione di Solinas si sono uniti in un unico coro di oltre 110 cantori per eseguire l'impegnativo Salmo 42 “Wie Der Hirsch Schreit nach frischem Wasser” ed il “Lobgesang” (Canto di Lode) di Felix Mendelssohn Bartholdy. I trentacinque musicisti dell'orchestra sinfonica “Niederrheinischen Symphoniker” hanno fornito il supporto musicale a cui si è unito Osini, spalla dei secondi violini al Teatro Massimo di Palermo. I passaggi virtuosistici sono stati eseguiti meravigliosamente ed al termine dell'esecuzione del concerto per violino e orchestra in mi minore, op.64, il pubblico ha ringraziato con il primo grande applauso.
Con notevole concentrazione, Giovanni Solinas ha diretto in modo impressionante l'interazione tra solisti, coro ed orchestra valorizzando tutta l'intera gamma di dinamiche delle opere di Mendelssohn; padronanza e precisione dalle parti in pianissimo, fino alle imponenti sonorità rivelando il momento chiave del canto della lode “La notte è passata”. Una raffinata illuminazione dell'interno della chiesa realizzata da Harald Hüller, con il mutare dei colori ai diversi stati d'animo, ha sottolineato le parti centrali dell'opera.
Nella foto: Giovanni Solinas e Mattia Osini
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