Non usa mezze misure Stefano Deliperi, a capo del Gruppo d’Intervento Giuridico onlus, nel commentare la decisione della Regione Sardegna: «Grazie alla stupida avidità i Ricci di mare sono destinati all’estinzione»
ALGHERO - «Grazie alla stupida avidità i Ricci di mare sono destinati all’estinzione». Non usa mezze misure Stefano Deliperi, a capo del Gruppo d’Intervento Giuridico onlus, nel commentare la decisione della Regione Sardegna di avviare la pesca dal 1 novembre [
LEGGI]. «Il Riccio di mare è in via di rapida rarefazione in particolare nei mari sardi a causa del pesante prelievo a fini gastronomici, tant’è che sempre più ristoratori, giustamente, li escludono dai propri menù».
Imperversa, poi, il prelievo abusivo e non si contano i sequestri da parte delle Forze dell’ordine. Sono ancora allo stadio sperimentale gli allevamenti di Ricci. «La situazione è davvero grave e necessita forti misure di salvaguardia, quantomeno la sospensione della raccolta dei ricci per almeno tre anni» sottolinea l'associazione ambientalista.
La scorsa primavera l’allora l’Assessore regionale dell’agricoltura Pierluigi Caria invece assurdamente prorogò, su richiesta dei pescatori interessati, la raccolta dei Ricci di mare per ulteriori 15 giorni. Ora l’attuale Assessore regionale dell’agricoltura Gabriella Murgia, con il proprio decreto del 24 ottobre 2019, n.2358/DecA/47 del 24 ottobre 2019, autorizza la raccolta di 2 mila ricci al giorno per ogni pescatore professionista fino al 15 aprile 2020, incurante delle richieste di moratoria provenienti da più parti, fra cui le Amministrazioni comunali di S. Antioco, Calasetta, Portoscuso.
«Una follia» taglia corto Stefano Deliperi (
nella foto). Il Gruppo d’Intervento Giuridico onlus ribadisce la propria richiesta di sospensione della pesca del riccio di mare per almeno tre anni e fa appello a tutte le persone sensibili e ai ristoratori: non consumiamo Ricci di mare.