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S.O. 8 ottobre 2019
A Punta Cristallo il primo capovaccaio
Si tratta di un evento eccezionale: in tutta Italia sono presenti pochi esemplari di questa specie e solo da pochi mesi una coppia si è stabilita nell´area del Parco regionale di Porto Conte
A Punta Cristallo il <i>primo</i> capovaccaio

ALGHERO - Non poteva che chiamarsi "Primo" l'avvoltoio capovaccaio nato nelle falesie di Punta Cristallo ad Alghero. Si tratta di un evento eccezionale: in tutta Italia sono presenti pochi esemplari di questa specie e solo da pochi mesi una coppia si è stabilita nell'area del Parco regionale di Porto Conte. La nascita di un pullo, la prima mai avvenuta in Sardegna, conferma che l'isola sta diventando attrattiva anche per questa specie. Il capovaccaio è considerato uno degli uccelli più minacciati tra quelli nidificanti nel nostro Paese e la sua presenza ha registrato un forte declino un po' in tutto il mondo.

La nascita e l'involo di Primo sono stati seguiti dal gruppo di monitoraggio del progetto Life Under Griffon Wings che in quest'area sta eseguendo importanti azioni di conservazione della piccola colonia di grifone. Si tratta di un risultato inaspettato dovuto a tre fattori: la riattivazione dello storico carnaio gestito dall'Agenzia Forestas, l'impegno del Parco nel prevenire il disturbo dell'uomo con specifiche ordinanze e la promozione di un Codice etico della fotografia naturalistica. Il monitoraggio del nido è stato eseguito dal personale dell'Università degli Studi di Sassari con la collaborazione della Lipu algherese e delle associazioni che storicamente tutelano il grifone. Dallo scorso marzo la coppia di capovaccai frequenta stabilmente l'area tra Prigionette e Punta Cristallo.

Nel corso dell'estate il comportamento dei due individui, osservato grazie anche all'uso delle fototrappole, aveva fatto ben sperare nella presenza di un nido che è stato successivamente individuato a Punta Cristallo. Nelle scorse settimane è stata finalmente osservata la presenza del pullo e il suo involo. «In un momento in cui in Sardegna sono avvenuti episodi negativi - spiegano i responsabili del progetto - la natura ha lanciato un segnale troppo forte per essere ignorato. Un messaggio inviato a tutti i sardi: possiamo riconquistare quello che abbiamo perso. Lo stiamo vedendo con i grifoni: erano tanti anni che in Sardegna non si registrava un numero così alto di nuovi involi. Un risultato arrivato grazie al lavoro compiuto dai partner di progetto, allevatori, servizi veterinari Asl, volontari che collaborano al monitoraggio della specie e, in questo caso, la collaborazione fondamentale del Parco di Porto Conte».

Il progetto "Life Under Griffon Wings", finanziato nell’ambito del nuovo Programma per l’ambiente e l’azione per il clima (Life 2014-2020), ha come obiettivo principale il miglioramento dello stato di conservazione del grifone in Sardegna. L’intervento è sviluppato dall’Università degli Studi di Sassari in partenariato con il Comune di Bosa, l’Agenzia Forestas e il Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale della Sardegna, grazie al networking con la Junta de Andalucia e la Vulture Conservation Foundation, alla collaborazione con gli assessorati regionali alla Difesa dell’Ambiente, alla Sanità e all'Agricoltura, l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sardegna e il Parco naturale regionale di Porto Conte.



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