Red
8 ottobre 2019
Pratobello a 50 anni dalla rivolta
Domani sera, alla Mediateca del Mediterraneo di Cagliari, le testimonianze della lotta non violenta dei pastori di Orgosolo, a conclusione della prima tranche degli eventi organizzati dal comitato sardo di supporto locale alla seconda Marcia mondiale per la pace e la nonviolenza, che toccherà il capoluogo regionale il 29 febbraio 2020
CAGLIARI - Pratobello cinquant'anni dopo. La rivolta nonviolenta dei pastori di Orgosolo, una pagina di storia del popolo sardo dal valore fortemente simbolico, sarà rievocata domani, mercoledì 9 ottobre, alle 17.30, alla Mediateca del Mediterraneo, a conclusione della prima tranche degli eventi organizzati dal comitato sardo di supporto locale alla seconda Marcia mondiale per la pace e la nonviolenza, che toccherà Cagliari il 29 febbraio 2020.
E' previsto l'intervento di Maria Bassu, coautrice del documentario “Sa lota”, e la partecipazione del “Tenore Supramonte de Orgosolo”. Domani sarà anche l'ultimo giorno in cui si potrà visitare la mostra “100 anni di pace”, del Centro studi Sereno Regis di Torino, fulcro di questa prima parte di eventi organizzati a sostegno della marcia.
Nel maggio 1969, un manifesto affisso sui muri di Orgosolo intima ai pastori che lavorano nel territorio di Pratobello di abbandonare quei terreni insieme alle loro greggi, perché quell'area dovrà essere adibita a poligono di tiro per l'addestramento dell'Esercito italiano. Dopo un'assemblea convocata spontaneamente, la popolazione decide di mettere in atto una protesta non violenta, occupando pacificamente quell'area. Dopo l'occupazione, che è portata avanti senza nessun atto di violenza, appunto, l'Esercito decide di ritirarsi. La rivolta di Pratobello è stata una lezione di grande civiltà e fermezza che vive ancora nei murales che ornano il paese, nel canto a tenore e nei versi dei poeti.
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