A.S.
3 ottobre 2019
Dazi, scampato pericolo per il pecorino
Nella black list di Trump non c’è il Pecorino romano da grattugia ma solo quello da tavola. La Sardegna, che negli Usa vende quasi esclusivamente pecorino grattugiato, uscirebbe indenne dalla scure di Trump dei dazi al 25%
CAGLIARI - Un sospiro di sollievo per tutto il comparto che ha spulciato e letto attentamente i codici dei pecorini a cui saranno applicati i dazi. «Da quanto abbiamo letto, l’elenco dei dazi riguarda solamente il Pecorino da tavola – commenta il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu – è questa per noi è un’ottima notizia perché riguarda solo una piccolissima percentuale del nostro Pecorino esportato negli Stati Uniti e comunque non tale da incidere sulla nostra economia. Per noi sarebbe stata una doppia beffa visto che nel 2019 stanno finalmente crescendo le esportazioni, quest’anno negli Usa rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso sono cresciute oltre il 53».
Il dazio sul Pecorino sarebbe stata una mazzata per l’economia agropastorale ma anche per tutta la Sardegna, visto che il Pecorino romano Dop, prodotto con circa il 60 per cento del latte munto in Sardegna, è il pecorino più esportato d’Europa e soprattutto negli Usa. «Il nostro codice non compare nella black list – commenta Battista Cualbu –. Abbiamo sempre detto di evitare gli allarmismi ed occorre evitare anche le speculazioni su un, per il momento, falso allarme».
«Ora è bene comunicare tutti insieme dati rassicuranti - conclude il direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba - affinché la scarsa produzione di Pecorino Romano dell'annata appena conclusa, sotto i 270 mila quintali, e l'aumento delle vendite, possa portare a un aumento sul mercato del prezzo del Pecorino Romano, e lo scampato pericolo dell'aumento dei dazi, che poteva rappresentare un elemento di ostacolo alla crescita dei prezzi, in questo modo va a rassicurare anche il mercato complessivo di questo importante prodotto».
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