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Luigi Coppola 6 novembre 2007
Marcello Fois si racconta agli studenti sassaresi
La lunga giornata sassarese inizia nell’originale conferenza alla scuola Pasquale Tola. Studenti delle terze medie, provetti giornalisti del Lucignolo, setacciano la vita dello scrittore barbaricino. Lacrime di commozione per due ore d’aneddoti e consigli
Marcello Fois si racconta agli studenti sassaresi

SASSARI - Le lacrime sono vere, la professionalità nel porre domande pure come il giornale stampato da giornalisti d’eccezione. Non è una fiction né il set di un provino per l’ennesimo reality. Il diario di un’intensa giornata sassarese con Marcello Fois (lunedì 5 novembre), inizia a metà mattina nell’aula magna della scuola media Pasquale Tola. Una redazione estesa, quella giovanissima del “Lucignolo”, tabloid in sedici pagine, veste grafica da fare invidia alle sacre scritture mediatiche della carta stampata nazionale. Protagonisti di questo piccolo miracolo editoriale, espressione di un laboratorio didattico evoluto, gli studenti della terza elle, scuola media statale Pasquale Tola. Guidati dal “direttore”, amato prof., Nicola Spano, oltre trenta alunni hanno posto altrettante domande in un vero quanto appassionato uno contro tutti. Si fa per dire, visto che l’incontro organizzato dalla libreria internazionale Koinè con il contributo del corpo docenti scolastico, guidato dal preside, prof.ssa Anna Maria Galisai, ha assunto i toni di un vero racconto autobiografico. Venato dall’emozione tenera dell’autore barbaricino, toccato da tanto precoce entusiasmo che lo ha condotto a più riprese alle radici dell’infanzia e all’amore per la famiglia, più volte citata. Ancorata all’autorevole figura paterna e agli ambienti ancestrali di Barbagia, così vissuti, ascoltati e fedelmente riprodotti nella sua letteratura. La panchina raffigurata sul Libercolo del Lucignolo, un phamplet scritto dai ragazzi, orgoglio del prof. Spanu, (ne regalerà una copia a Fois), richiama quella nel lontano ’79. Dove l’aspirante medico di Nuoro, appena diciannovenne, superato l’esame d’anatomia, “folgorato” dal libro di Salvatore Satta (“Il giorno del giudizio”) rinunciò l’avviata carriera medica per abbracciare quella più faticosa e gratificante. Dopo il reading poetico (flauti e triangoli sul testo di Marcello Fois, “Canzoni delle piccole cose”) realizzato dalla scolaresca, parte la conferenza. Ad ogni ragazzo presentato per nome, il prof. Spano associa una testata nazionale, proprio come per i professionisti della stampa. Inizia un viaggio fascinoso fra Nuoro e Bologna dove il giovane scrittore scopre e matura la propria identità. Sullo sfondo le scene di “Sempre caro”, il romanzo studiato dagli studenti reporter, caro all’autore per essere stato editato a Nuoro, come l’altra opera “Nulla”. Una serie d’autentiche perle, incise fra curiosità e recensioni di straordinario acume critico. Non più una conferenza o una presentazione di un lavoro ma tanti preziosi consigli a tanti e tanti figli come in una grande affiatata famiglia. L’incoraggiamento a non avere paura nel crescere, nell’eventuale distacco dalla terra natia, la risorsa dei genitori. Ed ancora sui grandi paradossi della complicata antropologia sarda, vissuta in più lingue. Quel codice misto fra italiano e sardo, “porcheddino”, caro ad “Antoneddu”, nome prescelto di Marcello, scampato a prematura morte e così battezzato dalla mamma per evitare lo spreco di un’alta “pesatura” (nome degli avi) e lasciare la speranza alla vita, con quello di una prelibata pasticceria cagliaritana. Piccoli inediti scoop per raccomandare ai ragazzi un segreto nella vita: raggiungere qualsiasi obiettivo grazie alle difficoltà. E agli aspiranti scrittori il monito più importante: scrivere semplice è complicato, scrivere complicato è molto semplice. Arriva l’ora di pranzo, ma l’aula è sempre stracolma. Nel pomeriggio il secondo incontro con i ragazzi del liceo Azuni, insieme al Maestro Fabrizio Festa. La sera l’esordio musicale in parole e musica del suo testo, “Ribellarsi è giusto”, al teatro Civico. Per essere lunedì, è un bel lavoro caro Marcello.

Nella foto Marcello Fois con il Preside Galisai



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