Red
14 settembre 2019
Aragosta: niente proroga per i pescatori
Invece, per quanto riguarda la pesca dell’aragosta, davanti alla richiesta di modifica della regolamentazione regionale ed a quella di quindici giorni di proroga formulata dalla marineria di Alghero, l’assessore regionale dell’Agricoltura Gabriella Murgia mette in guardia dai possibili rischi
ALGHERO - Massima attenzione dell’Assessorato regionale dell'Agricoltura sulla pesca dei ricci. Per la prossima settimana, è stato convocato un tavolo per discutere direttamente con gli operatori interessati le proposte formulate e per analizzare attentamente le possibili misure da mettere in atto. «È stato già avviato – annuncia l’assessore regionale Gabriella Murgia - un progetto di monitoraggio scientifico i cui esiti saranno fondamentali per definire un appropriato Piano di gestione della specie che, con il coinvolgimento attivo degli operatori, possa garantire la sostenibilità del prelievo».
Invece, per quanto riguarda la pesca dell’aragosta, davanti alla richiesta di modifica della regolamentazione regionale ed a quella di quindici giorni di proroga formulata dalla marineria di Alghero, l’assessore dell’Agricoltura mette in guardia dai possibili rischi: «Una proroga della pesca nel mese di settembre, all’inizio della comparsa delle femmine con le uova, o un’apertura della pesca da settembre a dicembre, cioè nel periodo di schiusa delle uova, porterebbe a un’ulteriore riduzione delle femmine con capacità riproduttive, con ripercussioni negative sulla popolazione di aragoste nei nostri mari». Pertanto, avendo sentito i pareri degli esperti delle Università presenti nel Comitato tecnico consultivo(che hanno ribadito tra l’altro gli effetti benefici della normativa regionale evidenziando che la Sardegna è il più importante produttore nazionale di aragosta in termini di sbarcato), Murgia non ha accolto la proposta di proroga. «Ho preso l’impegno – spiega l’esponente della Giunta Solinas - di attuare apposite misure che possano consentire la ricostituzione della risorsa e una maggiore produttività della pesca, come ad esempio un programma di ripopolamento attivo della specie, da effettuare con il coinvolgimento degli operatori».
«Condivido in pieno le preoccupazioni degli operatori della pesca a strascico sul rischio di un impoverimento delle risorse nel mare sardo e sulle possibili ripercussioni economiche». Lo afferma l’assessore regionale dell’Agricoltura Gabriella Murgia, a pochi giorni dall’avvio del fermo obbligatorio, che durerà un mese. «Stiamo seguendo con molta attenzione la questione – assicura l’esponente della Giunta Solinas – che però purtroppo, trattandosi dello sfruttamento delle risorse in acque internazionali, non è di competenza dell’Amministrazione regionale, limitata al mare territoriale, cioè entro le 12miglia dalla linea di costa. Anche se in questo caso sono coinvolti più direttamente l’ambito giurisdizionale nazionale e quello oggetto di convenzioni internazionali, ci stiamo comunque attivando per sensibilizzare il Governo per trovare una soluzione a queste criticità». Murgia chiede quindi «un maggiore coordinamento tra le Autorità marittime competenti preposte al controllo, perché vengano rispettati, anche da parte delle imbarcazioni di grosso tonnellaggio che effettuano la pesca dei gamberi di profondità, i previsti periodi di riposo». Da valutare poi anche «una revisione delle disposizioni che garantisca una minore conflittualità con le imbarcazioni a strascico locali e una maggiore tutela delle risorse condivise».
|