Red
7 settembre 2019
«Annullate la Mostra regionale del libro»
Questa la denuncia degli Editori sardi. I fondatori della manifestazione, totalmente ignorati dal Comune di Macomer e dalla Regione autonoma della Sardegna nell’organizzazione della fiera, palesano l’utilizzo improprio del fondi, la mancanza di coordinamento ec il paradosso di una data improponibile
SASSARI - Non sono stati sufficienti diciotto anni per portare alla maturità la Mostra regionale del libro. Nonostante l’Aes e gli editori sardi abbiano sempre rivendicato a più riprese una condivisione progettuale, quest’anno sono stati totalmente esclusi ed ignorati da parte del Comune di Macomer e della Regione autonoma della Sardegna. Pertanto, non parteciperanno alla 28esima Mostra regionale del libro in Sardegna e chiedono senza mezzi termini l’annullamento della manifestazione. Un evento che, a detta dei rappresentanti dell’Associazione, sarebbe finito in una morsa gestionale totalizzante da parte del Comune di Macomer, tradendo lo stesso spirito per cui era nato. Cioè, la promozione dell’editoria dell’Isola, visto che la manifestazione è totalmente finanziata con risorse provenienti dal capitolo dell’editoria sarda. Se da un lato l’accusa è quella di avere escluso gli editori sardi senza alcuna condivisione sui contenuti, sulle date e sulle modalità organizzative, dall’altra, oltre alla marginalizzazione del ruolo delle aziende, c’è il biasimo per vedere snaturata un’iniziativa nata nel 2000 da un accordo tra l’Assessorato regionale e l’Aes, per dare agli stessi editori una vetrina esclusiva e un ruolo di primo piano.
Ma non è tutto. Le date scelte da Regione e Comune per l’apertura della Mostra, da giovedì 17 a domenica 20 ottobre, corrispondono paradossalmente a quelle della Fiera internazionale di Francoforte, un evento per il quale la Regione finanzia la partecipazione degli editori come appuntamento irrinunciabile per la promozione della Sardegna attraverso il mondo del libro. Una coincidenza che ha il sapore della beffa, e che impedisce di fatto la presenza a Macomer dei principali protagonisti. A dimostrazione, dicono gli editori, che a fare gola al Comune non sia tanto la manifestazione in se stessa, ma il finanziamento che c’è dietro. Tutte le criticità sono state elencate ieri mattina (venerdì) dalla presidente Aes Simonetta Castia nel corso di una conferenza stampa che alla Camera di commercio di Sassari ha visto la presenza del Direttivo Aes e di numerosi imprenditori aderenti all’Associazione (unica presente ed operante in Sardegna e riconosciuta dalla normativa regionale).
«Solo casualmente siamo venuti a conoscenza di un atto di indirizzo che quest’anno escludeva totalmente l’oggetto della fiera, cioè l’editoria – ha spiegato Castia –. Abbiamo contestato immediatamente questa decisione assunta in maniera formale senza aver ricevuto alcun riscontro. C’è stato un goffo tentativo di finto coinvolgimento, quasi che la nostra presenza attiva non fosse un vincolo per il Comune, che ha assunto abusivamente il ruolo di coordinatore artistico e di proprietario di una fiera che invece è regionale. In Commissione Cultura abbiamo chiesto di esercitare vigilanza, perché ritenevamo che ci fossero situazioni poco chiare e chiediamo che si dia seguito alle nostre richieste». Nella sintesi dell’intervento, se Macomer doveva essere la cornice dell’iniziativa (opportunità che avrebbe potuto pendere su altri centri dell’Isola), la sua Amministrazione comunale ha cercato di farla propria assumendo gradualmente ruoli che non gli competevano. Dal 2011, il Comune è diventato un collettore di tutti i fondi, e ha così iniziato a rivendicarne impropriamente anche la titolarità. Le cose sono progressivamente peggiorate dal 2014, fino al tentativo di esclusione totale degli editori da qualsiasi presupposto progettuale. Dopo aver visto snaturare anno dopo anno l’utilizzo dei finanziamenti sulla promozione dell’editoria garantiti dalla legge 22/98, l’Aes ora punta i piedi, come peraltro aveva già fatto a maggio per il bando regionale sulla partecipazione al Salone del libro di Torino. Un evento clamorosamente caratterizzato dalla partecipazione separata di editori sardi da un lato e dello stand istituzionale della Regione dall’altro.
Tutto questo, in un momento di particolare impoverimento per il comparto, che da anni non riceve nessuna attribuzione diretta di finanziamenti per la realizzazione di progetti autogestiti. La somma di 120mila euro stanziati nel 2019 per la promozione del settore la ricevono i Comuni, che hanno certamente interesse a destinarli a scopi di loro utilità. Però, stavolta, l’Aes non si limita a dire no. Chiede con decisione che la manifestazione di Macomer venga annullata ed è pronta a dimostrare le sue ragioni anche attraverso le vie legali. È chiaro che a queste condizioni gli editori sardi non parteciperanno più ad alcuna manifestazione promossa dalla Regione Sardegna.
Nella foto: un momento della conferenza stampa
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