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Red 5 settembre 2019
Vendemmia: meno quantità, più qualità
Si prevede una buona vendemmia qualitativa, purtroppo azzoppata quantitativamente dal forte vento dei primi giorni di maggio, che ha colpito soprattutto il vermentino. Da una stima della Coldiretti su dati presentati nel dossier di Ismea, Assoenologi ed Unione italiana vini, si prevede in Sardegna una produzione di 380mila ettolitri circa, inferiore del 16percento rispetto allo scorso anno
Vendemmia: meno quantità, più qualità

ALGHERO - Si prevede una buona vendemmia qualitativa, purtroppo azzoppata quantitativamente dal forte vento dei primi giorni di maggio, che ha colpito soprattutto il vermentino. Da una stima della Coldiretti su dati presentati nel dossier di Ismea, Assoenologi ed Unione italiana vini, si prevede in Sardegna una produzione di 380mila ettolitri circa, inferiore del 16percento rispetto allo scorso anno. Una perdita maggiore rispetto a quella prevista a livello nazionale, che si stima intorno al 16percento, con una produzione di 46milioni di ettolitri di vino che confermeranno l’Italia primo produttore mondiale davanti alla Francia (che si ferma a 43,9milioni di ettolitri) e la Spagna (40milioni), secondo i Ministeri agricoli dei due Paesi. A livello territoriale, la produzione aumenta solo in Toscana (del 10percento), è stabile in Valle d’Aosta e Molise, mentre cala, oltre che in Sardegna, anche in Lombardia (30percento), Umbria (24), Emilia Romagna e Sicilia (20), Friuli Venezia Giulia (18), Veneto e Puglia (16), Trentino Alto Adige, Lazio, Piemonte e Marche (15), Abruzzo (11), Liguria e Basilicata (10), Campania (6) e Calabria (3).

L’annata è proceduta regolarmente interrotta i primi giorni di maggio, invece, dall’abbassamento delle temperature e da un forte vento che ha «causato (come riposta il dossier) un ritardo nella fioritura ed un rallentamento del ciclo vegetativo della vite con risvolti negativi sull’allegagione, determinando colatura con perdite produttive sulle varietà a bacca bianca, in particolare su Vermentino, Torbato, Vernaccia e varietà precoci come Chardonnay e Sauvignon». Lo confermano le vendemmie che in questi giorni stanno entrando nel vivo. «Prevediamo un calo rispetto allo scorso anno, anche se potremo avere un quadro più chiaro la prossima settimana, visto che domani cominciamo con il vermentino, per il quale prevediamo le maggiori perdite», spiega il direttore produzione della Cantina di Dolianova Ercole Iannone, che evidenzia ritardi su tutte le varietà. Perdite consistenti in Gallura, come testimonia Alessandro Mancini, della cantina Mancini: «ci sarà poca produzione di vermentino, anche se è ancora difficile avanzare delle percentuali, perché abbiamo cominciato in questi giorni la vendemmia. Il vento fortissimo di fine aprile-inizio maggio ha bruciato il germoglio e causerà danni anche per il prossimo anno. Abbiamo dell’ottima uva, ma ci sono interi filari vuoti. Per il resto, l’annata è stata ottima e se avesse piovuto un po’ prima avremmo recuperato un po’ anche con le quantità». In Sardegna, quest’anno, secondo le stime Coldiretti, si produrrà lo 0,83percento del vino italiano in una superficie vitata di oltre 27mila ettari cosi distribuiti: oltre 9700ettari nell’ex provincia di Cagliari, 7900 circa nella provincia di Sassari-Gallura, 6600 circa Nuoro Ogliastra e oltre 3100 a Oristano. La Sardegna vanta una Docg, diciannove Doc e quindici Igt alle quali sono destinate circa 15mila ettari.

Qualche perdita lamentano anche i produttori di Malvasia, anche se l’annata, come sottolinea il presidente del Consorzio di tutela della Malvasia di Bosa e titolare della cantina Silattari Giovanni Porcu, si prevede positiva. «Inizieremo a vendemmiare a fine mese con la malvasia per lo spumante, con quindici giorni di ritardo dovuti ai ritardi nella fioritura dopo il freddo di maggio ma da una prima analisi risulta una buona annata dal punto di vista qualitativo mentre nelle quantità di registrerà qualche perdita», dice Porcu. L’annata si preannuncia buona per i rossi, in primis il cannonau per il quale si prevedono incrementi anche quantitativi. «Dopo le ultime annate irregolari finalmente quest’anno torniamo alla normalità e vendemmieremo a ottobre – afferma Simone Sedilesu, della cantina Vike vike di Mamoiada - L’annata si presenta ottima per il 90percento della produzione, mentre in circa un 10percento avremo delle perdite dovute al freddo di maggio. Le piogge di agosto sono state un toccasana, in quanto hanno aiutato ad una buona maturazione dell’uva». Di normalità parla anche il presidente della cantina di Usellus Carlo Caddeo, dove si produce vermentino, cannonau, bovale. «L’uva è sana e bella e ci aspettiamo una vendemmia normale sia nei quantitativi che nella qualità». «Il settore vitivinicolo è quello che si sta particolarmente distinguendo per innovazione, export e per il coinvolgimento dei giovani – sottolinea il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu - e seppur la Sardegna rappresenti una nicchia nella produzione nazionale, registriamo un settore sempre molto attivo e dinamico come hanno sottolineato anche alcuni wine blogger venuti in Sardegna per visitare alcune cantine del sud Sardegna su nostra iniziativa. Purtroppo, come tutti i settori agricoli, si è esposti alle intemperanze climatiche, sempre più instabile, che condiziona le produzioni».



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