Red
9 agosto 2019
Peschereccio in fiamme: 5 naufraghi
La Guardia costiera di Olbia è intervenuta questa mattina (venerdì), a circa 15miglia a nord est di Capo Figari, con numerosi mezzi aeronavali, dopo aver ricevuto un “may day” da un peschereccio di 25metri di Cala Gonone con un incendio a bordo, riuscendo a salvare e recuperare i cinque membri dell’equipaggio
OLBIA - La Guardia costiera di Olbia è intervenuta questa mattina (venerdì), a circa 15miglia a nord est di Capo Figari, con numerosi mezzi aeronavali, dopo aver ricevuto un “may day” da un peschereccio di 25metri di Cala Gonone con un incendio a bordo, riuscendo a salvare e recuperare i cinque membri dell’equipaggio. La Sala Operativa del 16esimo Mrsc di Olbia ha immediatamente inviato delle motovedette Cp894, Cp273 e la Cp709 di Circomare Golfo Aranci.
Giunte sul posto, le unità, coordinate dal direttore marittimo capitano di Vascello Maurizio Trogu, hanno individuato i naufraghi che, nel frattempo, vista l’impossibilità di spegnere l’incendio, avevano velocemente abbandonato il peschereccio gettandosi in mare e trovando rifugio sulla zattera di salvataggio. La Cp709 ha provveduto subito al recupero dei malcapitati che, trasbordati a bordo della motovedetta, sono stati assistiti dall’equipaggio. Giunta nella banchina della Capitaneria di porto di Olbia, la motovedetta ha fatto sbarcare i naufraghi, che sono stati affidati alle cure di primo soccorso del personale medico del 118, nel frattempo allertato dalla Sala operativa della Capitaneria di porto.
Nel frattempo sul luogo dell’incidente, su richiesta della Sala Operativa, è intervenuta, coordinandosi con gli altri mezzi già sul posto, il mezzo navale “Koral” del Ministero dell’Ambiente di stanza a Golfo Aranci, provvisto di dotazioni antincendio ed antinquinamento, nel tentativo di domare l’incendio e scongiurare un eventuale sversamento di sostanze inquinanti. E' stato richiesto l’intervento dell’Atr42 “Manta” del terzo Nucleo aereo Guardia costiera di Pescara, che ha sorvolato la zona per individuare eventuali tracce di sostanze inquinanti sulla superficie del mare interessata dall’incidente.
Nonostante il pronto intervento e lo sforzo profuso dai mezzi intervenuti, i danni strutturali provocati dall’incendio hanno causato l’affondamento del peschereccio, dopo molte ore dal may day, su un fondale di circa 500metri. I mezzi della Guardia costiera e del Ministero dell’Ambiente sono rimasti comunque nell’area delle operazioni per monitorare eventuali danni da inquinamento, senza però riscontrare alterazioni dell’ambiente marino. La Capitaneria di porto di Olbia ha avviato un’inchiesta per accertare la dinamica dei fatti e le cause che hanno scatenato l’incendio a bordo.
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