Red
31 luglio 2019
Recuperata barca affondata
Venerdì, gli uomini della Capitaneria di porto–Guardia costiera di Olbia ed il personale del quarto Nucleo operatori subacquei della Guardia costiera di Cagliari hanno recuperato un’imbarcazione da diporto di proprietà di un’associazione naturalistica affondata nell’Area marina protetta di Tavolara–Capo Coda Cavallo
OLBIA - Venerdì, gli uomini della Capitaneria di porto–Guardia costiera di Olbia ed il personale del quarto Nucleo operatori subacquei della Guardia costiera di Cagliari hanno recuperato un’imbarcazione da diporto di proprietà di un’associazione naturalistica affondata nell’Area marina protetta di Tavolara–Capo Coda Cavallo. Il lavoro di rimessa in galleggiamento, operato dal Nucleo sub. della Guardia costiera di Cagliari, si è reso necessario dopo l’affondamento dell’imbarcazione, avvenuto il 7 luglio, mentre si trovava agli ormeggi.
Non appena venuto a conoscenza dell’evento straordinario, il personale della Capitaneria di porto di Olbia ha proceduto a diffidare il proprietario del natante a rimuoverlo e ripristinare l’ambiente marino e lo stato dei luoghi. L’uomo ha dichiarato di non poter adempiere a tale diffida, adducendo motivazioni economiche e di opportunità. Si è quindi reso necessario l’intervento attivo delle varie istituzioni per rimettere l’unità in galleggiamento, trasportarla fino alla Marina di Puntaldia, che ha dato la più ampia disponibilità alla custodia del mezzo fino all’alaggio ed al trasporto in un idoneo punto di deposito grazie al supporto del Comune di San Teodoro.
Tutte le spese affrontate dalle varie istituzioni ed enti coinvolti verranno imputate al proprietario dell’imbarcazione, che si è dimostrato inadempiente alla diffida emessa dalla Guardia costiera. «L’attenzione del Corpo in materia di protezione ambientale è sempre alta - afferma il direttore marittimo di Olbia, capitano di Vascello Maurizio Trogu - soprattutto in funzione della vigilanza specialistica nelle aree marine protette, patrimonio inestimabile della nostra regione e motivo di vanto naturalistico, e quindi, dobbiamo assicurare le migliori condizioni per la fruizione dell’habitat naturale nel rispetto delle biodiversità».
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