Red
11 luglio 2019
Lampis punta sul controllo della cornacchia
L’invito ad adempiere ai propri compiti istituzionali nei piani pluriennali di controllo della cornacchia grigia nell’Isola, per evitare responsabilità politiche o amministrative, è stato esplicitamente formulato dall’assessore regionale della Difesa dell’ambiente Gianni Lampis, in una lettera inviata alle Province ed alla Città metropolitana di Cagliari
CAGLIARI - L’invito ad adempiere ai propri compiti istituzionali nei piani pluriennali di controllo della cornacchia grigia nell’Isola, per evitare responsabilità politiche o amministrative, è stato esplicitamente formulato dall’assessore regionale della Difesa dell’ambiente Gianni Lampis, in una lettera inviata alle Province ed alla Città metropolitana di Cagliari. «Sempre più spesso – ha spiegato Lampis – giungono segnalazioni di inadempienza nell’attuazione dei piani di abbattimento delle cornacchie, con conseguenti ingenti danni in tutto il territorio regionale».
«La disponibilità manifestata dal Corpo forestale, nell’attuazione dei piani per il controllo delle popolazioni di fauna selvatica, è una concreta risposta alle criticità emerse e consente alle Amministrazioni di proseguire l’attività in corso. Quindi – chiarisce l'esponente della Giunta Solinas - non ravviso elementi che giustifichino l’interruzione del servizio che compete a Province e Città metropolitana».
Nell’incontro dell'8 maggio in Assessorato, era stata sottolineata la necessità di implementare il numero di coadiutori “proprietari o conduttori dei fondi”, attraverso l’urgente attivazione dei corsi di formazione, e per il conseguimento degli obiettivi stabiliti dal Piano nazionale di monitoraggio del virus “West nile” le Amministrazione provinciali e la Città metropolitana erano state invitate a raccordarsi coi servizi veterinari dell’Ats dei vari territori per programmare il prelievo territoriale di cornacchie grigie e per individuare il personale da abilitare. Perciò, ha concluso l’assessore, «ho invitato le Amministrazioni a raccordarsi con gli ispettori del Corpo forestale per l’attuazione dei piani e ad attivarsi sin d’ora per verificare l’adeguatezza del numero dei “coadiutori-proprietari” formati ed eventualmente di provvedere con sollecitudine a formarne nuovi».
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