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Red 5 luglio 2019
Operazione Corallo: 22mila euro di sanzioni ad Olbia
I militari della Direzione marittima del nord Sardegna hanno effettuato capillari controlli a mare ed a terra con ispezioni su motopesca, punti di sbarco, ristoranti, rivenditori all´ingrosso ed al dettaglio, elevando nove sanzioni e ponendo sotto sequestro 100chilogrammi di prodotti ittici ed attrezzi da pesca
Operazione <i>Corallo</i>: 22mila euro di sanzioni ad Olbia

OLBIA - Si è conclusa mercoledì l’operazione “Corallo”, l’intensa attività autunnale della Direzione marittima del nord Sardegna. La campagna concentrata, durata tre giorni, ha visto impiegati oltre sessanta tra uomini e donne dell’intera Direzione che, coordinati dal direttore marittimo capitano di Vascello Maurizio Trogu, hanno effettuato capillari controlli a mare ed a terra con ispezioni su motopesca, punti di sbarco, ristoranti, rivenditori all'ingrosso ed al dettaglio, elevando nove sanzioni, per un totale di circa 22mila euro, e ponendo sotto sequestro 100chilogrammi di prodotti ittici ed attrezzi da pesca.

Di particolare rilievo è stata l’attività di fermo ed identificazione di un peschereccio di Siniscola, intento nella pesca a strascico nell’Area marina protetta di Tavolara-Capo coda cavallo, in zona di riserva parziale, scongiurando così un prevedibile ed ingente danno ambientale. Il motopesca, all’una di notte di mercoledì, è stato fermato dalla motovedetta Cp273, che ha sequestrato gli attrezzi da pesca, in particolare una rete con i divergenti lunga più di 25metri e ha subito l’addebito di punti sulla licenza di pesca. Inoltre, sono state effettuate attività mirate in concorso con l’Autorità giudiziaria di Tempio Pausania e lo Spresal di Olbia riguardanti controlli sulla sicurezza dei luoghi di lavoro nei confronti di alcuni locali sul litorale olbiese.

Il prodotto ittico sequestrato è in larga misura privo delle dovute indicazioni in materia di etichettatura, tracciabilità ed informazioni obbligatorie per il consumatore finale, in violazione della normativa europea e nazionale. «Le attività di vigilanza per la prevenzione e la repressione degli illeciti in materia di pesca proseguono senza sosta - ha dichiarato Trogu - per la tutela delle risorse marine e per garantire la sicurezza dei consumatori».
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L’evento si è rivelato un’importante occasione di dibattito e approfondimento sul ruolo dell’acquacoltura in Sardegna, soprattutto in considerazione dell’ultimo “Rapporto FAO”, che evidenzia come la produzione di animali acquatici tramite acquacoltura abbia superato quella derivante dalla pesca di cattura



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