Antonio Sini
31 gennaio 2004
Appello online, salvate la vita al soldato Melis
E´ questo “il grido” lanciato da Angelo Garro, presidente del Comitato Genitori di militari caduti in tempo di pace, la nostra arma una e-mail
Chi non ha sentito parlare dell’uranio impoverito, dei suoi effetti devastanti nei confronti delle persone che ne sono entrate in contato? In Sardegna abbiamo sentito delle disgrazie capitate ai nostri soldati al ritorno dalle missioni di pace in Albania e in Macedonia, giovani partiti sani che al ritorno nelle loro case hanno accusato malori e contratto malattie senza una spiegazione logica: leucemie soprattutto, i famigerati linfomi di Hodgkin, dapprima sottovalutati e fatti passare come malattie contratte “per caso”, ma che poi hanno avuto un riconoscimento-nesso, con la presenza dei soldati in territori dove era presente l’uranio impoverito, che i soldati hanno maneggiato senza alcuna protezione e a loro insaputa. Valery Melis è uno di questi, il nostro senso di altruismo ci deve portare a testimoniare a favore di questo innocente giovane che rischia la morte se non curato in tempo, in centri altamente specializzati in America o in Inghilterra, la nostra arma a disposizione una e-mail da spedire, per smuovere le coscienze assopite!
"Salvate la vita al soldato Valery Melis". E´ questo l´appello lanciato da Angelo Garro, presidente del Comitato Genitori di militari caduti in tempo di pace. "Il soldato Valery Melis di Quartu S. Elena - si legge nell´appello - dopo aver effettuato due "missioni di pace" in Albania e Macedonia, oggi giace gravemente ammalato in un letto d´ospedale affetto dal micidiale linfoma di Hodgkin causato dall´inalazione di polveri del famigerato uranio impoverito. Dopo quattro anni di inutili cure, si è recentemente sottoposto al trapianto delle cellule staminali donate dalla sorella, trapianto effettuato presso un noto ospedale milanese. Ora è stato rispedito a casa in Sardegna nonostante un primo grave episodio dovuto all´insorgere di una insufficienza renale acuta, che lo costringe a continue dialisi renali ogni 48 ore; ed ulteriore aggravamento con l´insorgere di una insufficienza respiratoria tonica. Oggi versa in gravi condizioni ed a rischio della vita in un ospedale di Cagliari. Cosa aspetta il Ministero della Difesa a trasferire urgentemente, anche con aereo militare, il soldato Melis presso un ospedale specializzato in Inghilterra o in America ? E cosa aspetta il Ministro della Salute Girolamo Sirchia, già a conoscenza del "Caso Melis" perchè avvisato con lettera in data 25 agosto 2003 (a cui ha risposto con lettera protocollata il 15 dicembre 2003), ad intervenire per salvare una vita umana?". L´appello si conclude con l´invito a tutti i cittadini ad inviare una email alla Presidenza della Repubblica, alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, ai ministeri della Difesa e della Salute per sollecitare un intervento a favore del ragazzo. Questi gli indirizzi:
presidenza.repubblica@quirinale.it BERLUSCONI_S@camera.it ufficiostampa@sanita.it
ministro@difesa.it
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