Presentata nelle sale dell'aerostazione di Alghero una nuova mostra dedicata al rispetto dell’ambiente e, più in particolare, del mare della Sardegna, per sensibilizzare i turisti sulla possibilità di godere del territorio e delle sue bellezze naturali in maniera rispettosa, consapevole e responsabile. La mostra è suddivisa in due principali esposizioni. Le immagini
ALGHERO - L’aeroporto di Alghero prosegue nell’attuazione del programma di promozione del territorio sardo e delle sue eccellenze, sostenuto dall’Assessorato regionale al Turismo, artigianato e commercio, attraverso un sistema integrato di azioni di marketing territoriale e social engagement. Dopo la suggestiva mostra dedicata all’arte dei pani in Sardegna, che ha riscosso un importante successo sia tra i passeggeri dell’aeroporto, sia tra i giornalisti internazionali in visita nel territorio per via di un press tour organizzato da Sogeaal, ieri (giovedì) è stata presentata alla stampa una nuova mostra dedicata al rispetto dell’ambiente e, più in particolare, del mare della Sardegna, per sensibilizzare i turisti sulla possibilità di godere del territorio e delle sue bellezze naturali in maniera rispettosa, consapevole e responsabile. La mostra è suddivisa in due principali esposizioni: “Salviamo il nostro mare...e salveremo noi stessi” e “Zuppa di plastica? No grazie!”.
La prima è un progetto fotografico di sensibilizzazione ambientale di Gabriella Pira, fotografa, artista sensibile ed amante del mare e delle sue bellezze. Partendo da uno sguardo attento sul mondo marino, dopo sei mesi di ricerca ed approfondimento sulle tematiche legate all'inquinamento del mare, l'artista ha utilizzato le sue competenze tecniche nel campo fotografico per lanciare un messaggio di sensibilizzazione dell'opinione pubblica sui danni che subiscono, in particolare, le creature che lo popolano. Il progetto fotografico, realizzato nell'arco di dodici mesi di lavoro, si compone di scatti che hanno come soggetto delle sirene che raccontano la drammatica realtà di diversi disastri ambientali e si presentano come una visionaria contrapposizione di due mondi: uno mitologico, fantastico e perfetto, rappresentato dall’eterea bellezza delle sirene, ed un altro reale, corrotto, inquinato e avvelenato per mano dell’uomo. Il problema dell'inquinamento marino coinvolge tutti gli esseri viventi e soprattutto l'uomo che è contemporaneamente artefice e vittima di questa violenza contro l’ambiente. Attraverso questo progetto visivo, l'artista illustra le conseguenze, devastanti per l’ambiente, di atti che vengono quotidianamente compiuti, anche inconsapevolmente, da tutti gli individui.
La seconda esposizione è curata dal Parco regionale di Porto Conte e dall’Area marina protetta Capo Caccia-Isola Piana. Con questo progetto, l’Azienda speciale Parco di Porto Conte, ente che gestisce, custodisce e protegge l’area del Parco e l’Amp, intende puntare i riflettori sulla presenza sempre più pericolosa delle microplastiche nei mari. La mostra è stata allestita dopo un laboratorio denominato “zuppa di plastica” (svoltosi nella spiaggia di Tramariglio), durante il quale sono stati misurati e raccolti diversi materiali inquinanti, che sono stati successivamente suddivisi e catalogati in base alla categoria merceologica di appartenenza. Ad oggi, il Mar Mediterraneo ha raggiunto livelli di inquinamento tali da comportare rischi sempre più concreti per pesci ed altre specie animali e vegetali, di cui alcune addirittura in via di estinzione. L’educazione ambientale è uno dei baluardi del Parco di Porto Conte e dell’Amp Capo Caccia-Isola Piana che, anche attraverso questa mostra, si propongono di avvicinare l’uomo all’ambiente in modo da contribuire ad accrescere il rispetto dell’ecosistema e a preservare il proprio habitat. La mostra è visitabile fino a domenica 14 luglio, negli orari di apertura dell’aerostazione.