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red 29 gennaio 2004
“Scontri” si conclude venerdì con Massimo Carlotto con “Il gioco possibile”
Doppio appuntamento, nel fine settimana, con “L’isola, palcoscenico del sacro”. Venerdì alle 20.30, nel salone Acli di viale Dante 12, proiezione del cortometraggio “Il gioco possibile”. Sabato, alla stessa ora e negli stessi local i, incontro-dibattito con Massimo Carlotto, ultimo della serie “Scontri”. Titolo della serata “Uno scrittore e il teatro”
“Scontri” si conclude venerdì con Massimo Carlotto con “Il gioco possibile”

La sua storia è stata uno dei più clamorosi casi giudiziari italiani. Oggi è un romanziere di successo, che dietro i suoi personaggi nasconde una vita per 18 anni tormentata, annullata e “resettata” da una vicenda incredibile e solo apparentemente inspiegabile. Massimo Carlotto, la cui storia di recente è divenuta film (“Il Fuggiasco”, che è anche il titolo del suo libro autobiografico) è il protagonista dell’ultimo degli “Scontri”, la sezione del progetto “L’isola, palcoscenico del sacro” dedicata agli incontri-dibattito con personalità particolari del mondo artistico sardo. Sarà stavolta un non sardo, ormai isolano d’adozione, a parlare della sua esperienza di autore (il titolo della serata è “Uno scrittore e il teatro”) e confrontarsi con i dubbi e le curiosità del pubblico. “L’isola, palcoscenico del sacro”, iniziativa ideata dall’associazione culturale sassarese Fabula Rasa e realizzata con la collaborazione delle Acli della provincia di Sassari e della Fondazione Banco di Sardegna, per tre mesi ha ospitato dibattiti, laboratori, cineforum: si conclude sabato 31 (inizio alle 20.30), come di consueto nel salone Acli di viale Dante 12, ma vivrà un appuntamento importante anche venerdì 30. Negli stessi locali, sempre alle 20.30, sarà proiettato il cortometraggio “Il gioco possibile”, di Filippo Kalomenidis e Fabio Sanna, inserito nell’iniziativa ed esito della sezione “Produzioni – un’isola è ponte”.

Il protagonista
Nato a Padova, Massimo Carlotto fu al centro di uno dei più controversi casi legali della storia italiana. Il 20 Ottobre 1976 Carlotto, a quel tempo membro di un movimento della sinistra extraparlamentare, trovò il corpo di Margherita Magella, brutalmente accoltellata. Invece di andare direttamente alla polizia, tentò di salvarla, macchiandosi gli abiti di sangue. La giustizia italiana non credette alla sua versione dei fatti, fu incarcerato e processato. Poco prima della fine del processo di appello, il suo avvocato gli consigliò di fuggire. Iniziò così una lunga latitanza, che lo portò prima a Parigi e poi in Messico. La rete di solidarietà fu bruscamente rotta da un avvocato messicano che lo tradì. Carlotto fu arrestato e torturato in Messico prima di essere rimpatriato, malgrado il fatto che il mandato di cattura internazionale non fosse mai stato emesso (era stato scritto, non firmato e lasciato in un cassetto). Dopo ulteriori processi, errori, cambiamenti nella legislazione italiana, fu condannato. Nell´aprile 1993 il Presidente della Repubblica gli concesse la Grazia. Finalmente libero, Carlotto iniziò a scrivere. Scoperto dalla critica e scrittrice Grazia Cherchi ha esordito nel 1995 con il romanzo Il fuggiasco, lucida autobiografia pubblicata dalle edizioni e/o e vincitore del premio del Giovedì 1996. Per la stessa casa editrice ha scritto altri sei romanzi: La verità dell’Alligatore, Il Mistero di Mangiabarche, Le Irregolari, Nessuna cortesia all’uscita (premio Dessì 1999 e menzione speciale della giuria premio Scerbanenco 1999), Il corriere colombiano, Arrivederci amore, ciao e Il maestro di nodi. Numerosi racconti sono stati pubblicati in antologie curate da altre case editrici. Per la EL ha pubblicato Il giorno in cui Gabriel scoprì di chiamarsi Miguel Angel e Jimmy della collina. I suoi libri sono tradotti in vari paesi. Massimo Carlotto è anche autore teatrale, sceneggiatore e collabora con quotidiani, riviste e musicisti. Attualmente vive a Cagliari.



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