red
29 gennaio 2004
"Digital divide" tra i sessi, in Italia online poche donne
Studio Usa, nel nostro paese i maschi che utilizzano internet sono il doppio delle donne, ma
Non c´è paese al mondo più sessista dell´Italia nell´uso di Internet. E´ questo uno dei dati più significativi tra quelli contenuti nell´ultima edizione del World Internet Project, i cui primi risultati sono stati resi noti poche giorni fa dal Center for Communication Policy dell´Università di Los Angeles (UCLA). Lo studio dell´UCLA rivela come il "digital divide", ovvero la disparità di accesso alle nuove tecnologie a causa dell´appartenenza sociale, sia un problema reale. Una disparità che si evidenzia tanto sull´asse ricchezza/povertà, quanto su quello uomini/donne. In Italia, ad esempio, la quantità di utenti Internet sul totale della popolazione è del 31,2 per cento. Considerando solo i poveri, si scende al 10,6 per cento, una differenza di 20,6 punti. La disparità tra i sessi è altrettanto accentuata: gli utenti della Rete uomini sono il 41,7 per cento contro il 21,5 di donne. Uno scarto di 20,2 punti.
Quest’ultimo dato ci fa capire la situazione in Italia considerando che nel resto del mondo la media della differenza tra uomini e donne è dell´8 per cento.
L´ultimo capitolo del World Internet Project è dedicato all´informazione online. E anche in questo caso, le sorprese non mancano. Infatti, nonostante la pessima fama di Internet in materia di bufale e falsi scoop, in quasi tutti i paesi oggetto della ricerca la maggior parte degli interpellati dichiara di trovare credibili e accurate quasi tutte le informazioni trovate online. I più fiduciosi sono i coreani (69,7 per cento), mentre la palma dello scetticismo va alla Svezia, dove il 36 per cento degli intervistati ha detto di non credere praticamente a niente di quello che si legge ondine.
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