A.B.
18 ottobre 2007
Campo Nomadi, Bruno: «Nessun ostacolo dalla Regione»
Sulla realizzazione del campo nomadi di Alghero, il consigliere regionale risponde al sollecito formulato nei giorni scorsi dall´assessore comunale al Patrimonio Angelo Caria
ALGHERO - «La Regione non ostacola il trasferimento al Comune di Alghero dell’area nella quale sorgerà il nuovo campo nomadi. L’assessore comunale Caria, che mi ha rivolto nei giorni scorsi un garbato invito a sollecitare la definizione dell’iter, sarà a breve contattato ufficialmente per concordare una lieve modifica, in sede tecnica, al frazionamento dell’area». Questa la prima risposta di Mario Bruno, consigliere regionale del Partito Democratico, in risposta al sollecito arrivato da parte dI Angelo Caria. Bruno ritiene però legittimo che l’Agenzia Laore sia messa a conoscenza del progetto di massima del nuovo campo per commisurare l'intervento, considerato che il terreno sarà ceduto gratuitamente, e che il Comune di Alghero gode già da tempo di un finanziamento regionale specifico. «Il passaggio dell’area del campo nomadi è ormai a portata di mano – prosegue Bruno - ma va risolto celermente anche il più ampio passaggio dei beni ex Ersat in agro di Alghero al Comune, come concordato nel Febbraio scorso. In quell’incontro il Comune- ricorda il consigliere regionale algherese - si è reso disponibile a procedere a proprie spese all’accatastamento degli immobili, previo formale visto dell’ex Ersat e ad adottare una delibera per la destinazione di tutti i beni in comodato per finalità di pubblico interesse generale. Questa procedura – ricorda Bruno - è agevolata dalla delibera della Giunta Regionale 40/18 del 9 ottobre scorso in base alla quale l'Agenzia Laore (ex Ersat) può “portare a conclusione tutti gli atti di concessione, del proprio patrimonio, agli Enti Locali territoriali. secondo gli atti di cessione precedentemente autorizzati nonché di perfezionare in cessione definitiva tutti i contratti di comodato gratuito di beni degli Enti a favore degli Enti locali”. Quest’ultima direttiva può sbloccare le procedure di cessione se il Comune adempirà a quanto concordato». Secondo Bruno, per superare gli ostacoli burocratici che si frappongono da decenni al trasferimento dei beni, basterebbe solo una maggiore collaborazione tra le diverse istituzioni. «Personalmente – conclude Bruno - mi sto impegnando da tempo in questo senso. Le continue lamentele del Comune nei confronti della “Regione matrigna”, spesso ingiustificate, perché non accompagnate da atti amministrativi conseguenti, non mi pare aiutino a definire i problemi e quindi rimangono polemiche sterili delle quali non si sente il bisogno».
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