Red
8 aprile 2019
Servizi scolastici per disabili: primi bilanci a Sassari
Nei giorni scorsi, si è riunita per fare il punto la commissione tecnica che monitora l’andamento del servizio e il funzionamento del protocollo ed elabora gli indirizzi sulla base di quanto emerso al preliminare tavolo di lavoro operativo, al quale aderiscono tutti i dirigenti scolastici del primo ciclo di istruzione del territorio
SASSARI - Corrispondenza tra prestazioni e bisogni del bambino con disabilità, crescente collaborazione tra l'azione didattica e l'assistenza specialistica e partecipazione attiva dei genitori quale presupposto imprescindibile per l'alleanza educativa scuola-famiglia. Sono alcuni degli obiettivi raggiunti nella prima fase di sperimentazione del protocollo operativo interistituzionale per la gestione integrata del servizio di assistenza specialistica agli alunni e alunne disabili. Nei giorni scorsi, si è riunita per fare il punto la commissione tecnica che monitora l’andamento del servizio e il funzionamento del protocollo ed elabora gli indirizzi sulla base di quanto emerso al preliminare tavolo di lavoro operativo, al quale aderiscono tutti i dirigenti scolastici del primo ciclo di istruzione del territorio. Nei prossimi giorni, sarà pubblicata la Carta del servizio, anche sul sito internet SassariSociale, che illustra azioni, procedure e standard del percorso. «Tramite quest’importante strumento – dichiara l'assessore alle Politiche sociali del Comune di Sassari Pina Ballore – abbiamo inteso esplicitare i principi fondamentali dell'azione educativa, raccontare i metodi che sono alla base dei rapporti che il servizio intende instaurare con i bambini, le bambine e le famiglie, declinare gli standard di qualità attraverso la collaborazione del Consorzio affidatario del servizio».
Si tratta di un percorso iniziato nel 2009, quando Sassari, con l'avvio del Plus, ha inserito il servizio di assistenza scolastica specialistica tra i progetti di sperimentazione per la gestione associata e sanitaria-integrata. Nel 2016, i Comuni di Sassari, Porto Torres, Sorso e Stintino, riuniti per l’appunto nei Piani locali unitari dei servizi alla persona, hanno sottoscritto il protocollo operativo interistituzionale per la gestione integrata del servizio di assistenza specialistica agli alunni con disabilità con la Provincia, l’Ufficio scolastico regionale, l’Azienda per la tutela della salute di Sassari (attraverso l’Uonpia), l’Azienda ospedaliera universitaria (attraverso l’Uocnpi) ed i centri di riabilitazione sanitaria accreditati del territorio e convenzionati con l'Ats. L’anno successivo, per rinforzare il livello di condivisione con i vari enti coinvolti e per accompagnare i giovani beneficiari nel “progetto di vita”, il Plus ha costituito un accordo quadro per affidare la gestione dei servizi specialistici, alla persona ed educativi, sia per il primo ciclo di istruzione di competenza comunale, sia per il secondo di competenza provinciale. Il percorso è stato avviato e curato dall'assessorato comunale alle Politiche sociale, in stretta collaborazione con l'Assessorato alle Politiche educative.
I bambini con disabilità sono 607, dei quali 397 usufruiscono del servizio di assistenza scolastica specialistica (316 di Sassari, cinquantasette di Porto Torres e ventisette di Sorso, nessun assistito per il Comune di Stintino) e sono coinvolti quasi mille tra genitori e tutori, 170 assistenti educativi distribuiti in quattordici istituti comprensivi e più di settantasette plessi. Il coordinamento del servizio è condotto da Parsifal, un network di imprese sociali, ed è curato dalla consorziata cooperativa sociale Altri colori. La commissione tecnica, presieduta dal dirigente del settore Coesione sociale del Comune di Sassari Mario Mura, è composta dai referenti dei Comuni del Plus, della Provincia, dell’Ufficio scolastico regionale, dell'Ats, dell’Aou, dei centri riabilitativi convenzionati, dalla presidente della Commissione comunale per le disabilità, con la partecipazione del Consorzio Parsifal. Durante la riunione della scorsa settimana, i referenti scolastici coinvolti nella prima fase della sperimentazione hanno evidenziato i risultati raggiunti insistendo sulla corrispondenza delle prestazioni al bisogno del bambino, sulla crescente collaborazione tra l'azione didattica e l'assistenza specialistica e sulla partecipazione attiva dei genitori quale presupposto imprescindibile all'auspicata alleanza educativa scuola-famiglia. Il confronto è stata l'occasione per raccogliere esperienze, intuizioni e proposte per migliorare il percorso intrapreso da inizio anno. La prossima riunione è in programma a maggio.
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