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Red 30 marzo 2019
Porto Rotondo: salvata tartaruga spiaggiata
Ieri mattina, è giunta alla Delegazione di spiaggia, al comando del primo maresciallo Giampaolo Izzo, una segnalazione su una tartaruga spiaggiata in località Via del Plumbago
Porto Rotondo: salvata tartaruga spiaggiata

PORTO ROTONDO - Ieri mattina (venerdì), è giunta alla Delegazione di spiaggia di Porto Rotondo, al comando del primo maresciallo Giampaolo Izzo, una segnalazione su una tartaruga spiaggiata in località Via del Plumbago. Il personale della Delegazione, coordinato dal direttore marittimo di Olbia, capitano di Vascello Maurizio Trogu e supportato dall’Ufficio Circondariale marittimo di Golfo Aranci, è intervenuto sul posto e ha potuto constatare che la tartaruga fosse ancora viva ed in buone condizioni. Sicuramente una buona notizia, dopo lo spiacevole rinvenimento della carcassa di capodoglio avvenuto giovedì a Cala Romantica, a Porto Cervo [LEGGI].

Izzo provvedeva ad aiutare il povero animale, stazionando in loco ed allontanando eventuali curiosi e, nel frattempo, provvedeva a contattare l’Area marina protetta di Tavolara, che interveniva con due biologi marini per effettuare verifiche sull’esemplare spiaggiato. Sul posto, anche i Carabinieri di Porto Rotondo e la Guardia forestale regionale. La tartaruga è risultata della specie “Caretta caretta”, comune in tutto il mondo, ma minacciata nel Mediterraneo a causa della forte antropizzazione delle coste e del crescente traffico marittimo. L’esemplare è risultato avere un’età tra i dodici ed i quindici anni e misura 55x49centimetri. Dall’ispezione visiva non aveva lesioni gravi. I biologi hanno provveduto a trasferire la tartaruga nella clinica “Duemari” di Oristano, dove gli saranno prestate le necessarie cure.

Sempre più spesso, capita di trovare esemplari feriti o deceduti per impatto con mezzi nautici, perché impigliati in reti abbandonate o per aver ingerito plastica; in quest’ultimo caso, non potendo digerire la plastica, l’animale avverte un senso di sazietà con conseguente decesso per fame. La Guardia costiera si adopera al massimo per prestare soccorso alle specie marine e per contrastare i fenomeni di pesca illegale, nonché perseguire gli utenti del mare scorretti. Purtroppo, non è andata bene al capodoglio rinvenuto a Porto Cervo, per il quale la Guardia costiera, gli Enti amministrativi e scientifici si stanno coordinando per la destinazione della carcassa e per accertare le cause del decesso. In mattinata, è stata pubblicata l’ordinanza a firma del capo del Circondario marittimo di Golfo Aranci tenente di Vascello Angelo Filosa di interdizione delle aree per consentire lo svolgimento in sicurezza di tutte le operazioni che si svolgeranno nei prossimi giorni.



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