La mostra si aprirà sabato sera, nella Galleria Bonaire contemporanea, in Via Principe Umberto 39, e sarà visitabile fino a domenica 10 marzo. Barbieri, naturalista e documentarista, istruttore subacqueo, vive ad Alghero e lavora quotidianamente a contatto con il mare per ricerche scientifiche, attività didattiche e sportive
ALGHERO - “Gli spazi del mare”, la mostra di Roberto Barbieri, si aprirà sabato 2 marzo, alle 18.30, nella Galleria Bonaire contemporanea, in Via Principe Umberto 39, ad Alghero, e sarà visitabile fino a domenica 10 marzo, dalle 18 alle 20. Per appuntamento, si può inviare una e-mail all'indirizzo web bonaire39@gmail.com, o telefonando al numero 347/8953813.
Barbieri, naturalista e documentarista, istruttore subacqueo, vive ad Alghero e lavora quotidianamente a contatto con il mare per ricerche scientifiche, attività didattiche e sportive. Ha scritto libri e girato circa trenta documentari quasi tutti a soggetto marino.
«Le poesie di Roberto Barbieri chiedono di essere guardate. Chiedono uno sguardo attento e complice – spiega Mariolina Cosseddu- di fatto un’azione diretta, un corpo a corpo nel dialogo tra due interlocutori. Sono poesie concepite come riquadri mobili, trasportabili, da disporre su un piano, una parete se volete, ma anche da portare con se, dentro una valigia, o tenute per mano, meglio sottobraccio. Poesie da viaggio, da compagnia, da meditare. Da tenere vicino. Poesie come oggetti discreti, che occupano poco posto, come antiche “tabulae pictae” che raccontano storie, quelle degli uomini e degli esseri che vivono sul pianeta terra. I piccoli poemi che Roberto Barbieri trasferisce su leggeri supporti e che si possono appendere sui muri di casa hanno la forza attrattiva della scrittura concepita come forma nello spazio: parole disposte ordinatamente seguendo un ritmo dettato dalla narrazione, dal flusso dei pensieri che limpidamente raccontano la vita che ci avvolge. Accompagnate da essenziali interventi grafici in aggiunta all’andamento strutturale dei versi. Per dare, ai versi, una più concreta forza evocativa, una dimensione allusiva più certa nell’impaginato cromatico e segnico».
«Una sorta di poesia visiva, chiara e lucida, pacata e tenace. Dove la parola domina sull’immagine, perché è immagine essa stessa. La poesia di Barbieri nasce ovunque ce ne sia bisogno, trova modo di rivelarsi in ogni piega del quotidiano, in ogni ferita dell’esistenza, in ogni gioia che solo i poeti sanno cogliere. Per questo invita a essere letta, anche in piedi, accolta negli occhi e nella coscienza, letta e ripensata perché riguarda tutti, coinvolge tutti e non può lasciare indifferenti. Il pensiero poetico di Roberto Barbieri è dunque discorso sul mondo e sul valore della poesia stessa, di cui si interroga sulle ragioni e sull’origine. E trova, in alcuni momenti privilegiati, le sponde ideali su cui approdare. Come il suo amore per il mare (il grande ventre d’oceano), la sofferenza per la natura danneggiata (spandiamo cemento, bruciamo foreste, sperperiamo tecnologia), offesa (le periferie e i grattacieli di cemento e di specchi), l’indignazione per gli indifesi del pianeta (le grida soffocate dei deboli). La sua è innegabilmente una poesia di impegno civile, una voce critica e impietosa ma anche, spesso, piena di speranza, di fiduciosa attesa di un tempo nuovo, dove un giorno tutte le guerre finiranno, dove altre generazioni vivranno giorni mediterranei in una eredità solare di mille isole e mille silenzi, in un cosmo accogliente con campi silenziosi di fiori multicolori», conclude Cosseddu.