Sergio Ortu
25 gennaio 2004
Ringraziamo il Comune, ma l’indennizzo va aggiornato
Gli inquilini della palazzina di Fertilia che ha subito gravi cedimenti strutturali chiedono un rimborso assai più congruo di quello proposto dall’amministrazione
Riguardo l’intervento dell’Amministrazione Comunale in merito alla vicenda della palazzina a rischio di crollo per la quale l’ente locale ha messo a disposizione circa 713mila euro, giunge una nota di alcuni inquilini che precisano quanto segue. “Ringraziando questa amministrazione-scrivono- per l’interessamento alla nostra vicenda, peraltro doveroso in quanto esistono precise sentenze del tribunale di Sassari che individuano nel comune il soggetto responsabile dei cedimenti strutturali della palazzina, desideriamo evidenziare che la somma inserita nello strumento finanziario comunale non è quella aggiornata. Esiste infatti una nuova perizia in corso che stabilirà gli adeguamenti dei prezzi alla luce dei progressivi e incessanti aggravamenti sulla struttura della palazzina.” A quanto pare la somma individuata dal comune, che si rifà alla prima perizia tecnica depositata in tribunale quasi quattro anni fa, è del tutto insufficiente alla luce dei nuovi interventi che si dovranno effettuare sulla palazzina. Nel corso degli anni infatti, i crolli e danni alla struttura si sono susseguiti con un ritmo incalzante, a tal punto da richiedere nuovi accertamenti tecnici. I legali degli inquilini stanno quindi attendendo le nuove perizie per valutare come comportarsi nei confronti dell’Ente locale che se ben disposto a risolvere la questione, almeno in questa fase, non ha stanziato adeguati finanziamenti. “Altro aspetto da non sottovalutare-proseguono alcuni inquilini-riguarda i costi che dovremo sopportare per gli affitti di altre abitazioni, durante i lavori nella palazzina che dovrà essere necessariamente sgomberata.” E se anche si dovesse trovare per questo problema una soluzione, per l’Ente locale non finirebbero comunque gli esborsi di denaro. Ci sono infatti per gli inquilini i risarcimenti materiali e morali (e per alcuni medico-legali) che si annunciano non certo trascurabili. Soprattutto per chi da oltre 6 anni vive in un’appartamento in affitto perché costretto a sgomberare dal proprio dichiarato pericolante.
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