M.P.
19 febbraio 2019
Basilica: scoperto il costruttore del portale San Gavino
L´epigrafista Giuseppe Piras ha spiegato nella "I segreti delle cattedrali" guida come si è arrivati alla scoperta del maestro costruttore del portale romanico della basilica di San Gavino
PORTO TORRES - Pubblico delle grandi occasioni quello che è accorso alla presentazione, sabato alla libreria Koinè di Porto Torres, del volume “I segreti delle cattedrali”, un’agile guida di quasi cento pagine che descrive quattro chiese romaniche sarde: il San Simplicio di Olbia, la Santa Maria di Tratalias, la basilica minore di Nostra Signora di Bonarcado e quella di San Gavino a Porto Torres. La guida contiene infatti alcune novità, la più importante delle quali è quella di aver svelato il nome del maestro costruttore che, nell’anno 1492, realizzò il portale principale in stile catalano-aragonese della basilica di San Gavino e che, con i suoi operai, smontò quello d’età romanica per riassemblarlo nel lato nord della chiesa.
PORTO TORRES - Nel volume è stato analizzato il contesto storico-archeologico e architettonico delle quatto chiese con un paragrafo specifico dedicato alle iscrizioni ed ai graffiti del San Gavino, affidato all’epigrafista Giuseppe Piras, autore della guida insieme a Rossella Palmieri, Pierpaolo Peralta e Gianluca Medas. «La più interessante novità – spiega Piras - riguarda la decifrazione del nome del maestro che il 15 giugno 1492 lasciò la sua firma in uno degli stipiti del portale romanico nel lato nord del San Gavino. Il suo nome era Zazius e, come dimostrano le marche muratorie, ossia i simboli distintivi dei costruttori incisi sulle pietre che abbiamo rinvenuto, identiche per entrambi i portali e direttamente collegate con l’epigrafe che riporta la sua firma, fu proprio lui nel 1492 con le sue maestranze ad effettuare i lavori di smontaggio del portale romanico dal lato sud della basilica per ricomporne gli elementi nel lato nord ed a realizzare al suo posto quello gemino in stile catalano-aragonese».
Una scoperta molto importante questa per la storia delle vicende costruttive della basilica che rivoluziona le conoscenze acquisite finora e che il pubblico di sabato ha dimostrato di apprezzare.L'epigrafista ha anche spiegato ha anche esposto il ritrovamento nella basilica di una marche muratoria appartenuta ad una precedente chiesa bizantina del VI secolo e di altre del cantiere romanico del San Gavino.
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