Red
18 febbraio 2019
«Latte, clausola di garanzia in accordo»
«Serve inserire una clausola che garantisca di raggiungere l’obiettivo di un euro per il prezzo del latte pagato ai pastori da parte degli industriali che sono i diretti beneficiari delle consistenti misure di sostegno per 49milioni di euro messe in campo da Governo e Regione», dichiarano i vertici regionali dell´associazione
CAGLIARI - «Serve inserire una clausola che garantisca di raggiungere l’obiettivo di un euro per il prezzo del latte pagato ai pastori da parte degli industriali che sono i diretti beneficiari delle consistenti misure di sostegno per 49milioni di euro messe in campo da Governo e Regione». E’ quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che è necessario ora che sulla bozza di accordo sul prezzo del latte ovino in Sardegna si pronuncino i pastori impegnati da dieci giorni in una dura vertenza.
«L’acconto iniziale di 72centesimi al litro è peraltro motivo di insoddisfazione perché - sottolinea la Coldiretti – si trova sotto i costi variabili medi di produzione certificati dal recente studio Ismea elaborato per far luce sulla crisi del settore. Non mancano però risvolti positivi nell’accordo, come la volontà di inserire la presenza dei pastori nell’amministrazione del Consorzio di Tutela, con l’attuale gestione che si è dimostrata inadeguata nello svolgere i compiti di valorizzazione, e la nomina di un prefetto per verificare eventuali errori e violazioni ma anche per controllare la legalità delle operazioni di ritiro del pecorino da destinare agli indigenti con le risorse pubbliche».
«Importante è anche l’impegno per il passaggio delle quote di produzione ai pastori e il monitoraggio del rispetto dei livelli produttivi di produzione il cui superamento è stata la causa principale della crisi. Va riconosciuto infine – afferma la Coldiretti - l’impegno del Governo e della Regione Sardegna, che per questa operazione hanno messo sul piatto per il ritiro di 67mila quintali di forme di formaggio in eccedenza sul mercato e anche quello delle catene distributive che si sono impegnate a riconoscere ai fornitori un valore, all'acquisto del pecorino, in grado di assicurare agli allevatori il prezzo di un euro al litro ed anche a realizzare campagne promozionali come il pecorino day promosso dagli agricoltori di Campagna amica».
Nella foto: l'incontro della scorsa settimana al Viminale
|