Presentato ieri mattina il progetto con cui la Cooperativa Solomare vuole promuovere un intervento di riqualificazione in chiave ambientale-storico-culturale a Fertilia. Erano presenti il sindaco di Alghero Mario Bruno e l´assessore comunale alla Cultura Gabriella Esposito, ed un buon numero di persone, che hanno sottolineato così la voglia ed il bisogno di una “memoria”
ALGHERO - Egea è il nome di una bambina diventata il simbolo degli esuli giuliani. Ma è anche il nome del progetto con cui la Cooperativa Solomare vuole promuovere un intervento di riqualificazione in chiave ambientale-storico-culturale di un’area di proprietà regionale, posta sulle rive del Calich, con la creazione di un Museo etnografico all’aperto in cui, oltre a favorire la riscoperta della storia della comunità di Fertilia e della nascita della Città di fondazione, vuole promuovere la riscoperta delle tradizioni del luogo partendo dalla gastronomia e dai prodotti del territorio.
Il progetto è stato presentato ieri mattina (venerdì), a “Le officine” di Fertilia, alla presenza del sindaco di Alghero Mario Bruno e dell'assessore comunale alla Cultura Gabriella Esposito, ed un buon numero di persone, che hanno sottolineato così la voglia ed il bisogno di una “memoria”. Un progetto a cui parteciperanno alcuni soci della Cooperativa e collaboratori esterni, che apporteranno competenze specifiche relative ai vari aspetti del progetto.
Egea parte dalla volontà dei soci della Cooperativa sociale Solomare di mantenere accesa una luce sulla storia dei Fertilia e, più precisamente, della comunità giuliano-dalmata, che ne completò la costruzione, interrotta durante la Seconda guerra mondiale. L'attivazione completa del Museo è prevista per settembre 2020.