Aprirà giovedì 14 febbraio (e non giovedì 31 gennaio) la grande mostra internazionale “Le civiltà e il Mediterraneo”, che porterà in Sardegna centinaia di importanti manufatti e reperti dall’Età Neolitica alla tarda Antichità
CAGLIARI - Fervono i preparativi per l’apertura della grande mostra internazionale “Le Civiltà e il Mediterraneo”, che porterà in Sardegna centinaia di importanti manufatti e reperti dall’Età Neolitica alla tarda Antichità. L'annuncio arriva dall'Assessorato regionale del Turismo, artigianato e commercio, di concerto con il Polo museale della Sardegna-Mibac, con la Fondazione di Sardegna e con il Comune di Cagliari.
La scelta di accentuare e qualificare le relazioni delle importanti collezioni sarde con le opere selezionate dai curatori e provenienti dai musei di Berlino, San Pietroburgo, Salonicco, Napoli e Tunisi ha comportato lo spostamento della data di apertura prevista per giovedì 31 gennaio. Tutto ciò in pieno accordo con i conservatori dei grandi musei ospiti, che hanno concesso anche alcune opere prima non previste. Il dialogo tra le culture sarà fortemente presente nelle due sedi di Palazzo di Città e del Museo Archeologico nazionale di Cagliari. In entrambi i siti, si darà conto di tutte le tematiche focali della conoscenza con una selezione di prestiti di eccezionale rilevanza, che sapranno mostrare ulteriori connessioni e valenze grazie alle ricche raccolte permanenti.
Con un allestimento ideato da Angelo Figus, verranno raccontate le straordinarie affinità e le convergenze tipologiche ed iconografiche sviluppatesi nel bacino del Mediterraneo nella Preistoria e nelle successive fasi protostoriche e storiche. Fu proprio il Mediterraneo il principale fattore di connessione tra regioni estremamente distanti tra loro. La mostra permetterà al visitatore di riflettere e di misurare la sua curiosità nel vedere e valutare oltre 550 manufatti di primaria rilevanza e di elevatissima raffinatezza produttiva, provenienti da territori che si affacciano sul Mediterraneo o che con esso sono stati in connessione.
Nella foto: la precedente presentazione della mostra