M.P.
28 gennaio 2019
Porto Torres, Agitamus: la diversità è opportunità
Il convegno nella sala Canu ha dato la possibilità ai protagonisti del progetto Agitamus di tracciare la summa di una serie di vicende toccanti in cui lo sport e la scuola contribuiscono a superare le diversità
PORTO TORRES - Il progetto Agitamus è arrivato con successo alla sua conclusione della seconda edizione grazie alla collaborazione di insegnanti e studenti del Comprensivo 2. Il convegno organizzato nella sala congressi Filippo Canu ha dato la possibilità ai protagonisti del progetto Agitamus di tracciare la summa di una serie di vicende toccanti in cui lo sport e la scuola contribuiscono a superare le diversità.
Nel tavolo delle autorità sedevano l’ideatore del progetto Manolo Cattari e il suo team composto dalla coordinatrice burocratica Monica Pirina e dal responsabile dei rapporti Cip – Miur Marco Pinna. Se l’Istituto comprensivo 2 di Porto Torres è costantemente attento alle tematiche sociali e inclusive lo si deve anche alla azione propulsiva della dirigente Maria Letizia Fadda che nel suo intervento ha messo in luce tutte le peculiarità della scuola. Piccoli studenti crescono con l’ausilio di attività singolari che scatenano forti emozioni ammantate di paura, impegno e responsabilità. Utili però a elaborare conclusioni che segnano l’inizio di una nuova visione del mondo: “l’altro” è uguale a loro e le differenze fisiche sono secondarie, praticamente inesistenti.
A Porto Torres gli alunni della 5A e 5B delle elementari (plesso De Amicis) e i loro compagni della terza media, sezione D, dell’Istituto Comprensivo 2 sono andati abbondantemente oltre la errata convinzione che per una persona con disabilità fare sport sia impossibile. Ora percepiscono, al contrario, che il paralimpismo rappresenti opportunità dispensatrice di tante soddisfazioni. Merito degli atleti che hanno avuto il piacere di interagire con loro. Giorgio Bolognini, istruttore di nuoto della società Albatross Sassari ha risposto con grande maturità alle domande, a volte molto personali che i bambini gli hanno rivolto circa la sua condizione cromosomica particolare.
I fortissimi cestisti in carrozzina della Gsd Porto Torres non si sono tirati indietro nel descrivere con dovizia di particolari le dinamiche dei loro incidenti che gli hanno aperto nuovi scenari sul modo di gestire l’attività sportiva e il quotidiano. La voglia irrefrenabile di danzare incarnata dall’atleta non vedente Roberta Pinna, spalleggiata dalla sorella Eleonora e dall’istruttrice Cristina Resta della DanceOzieri Academy dà un altro importante impulso ai discenti sul come aiutare il prossimo rendendosi utili attraverso gesti concreti. Hanno volteggiato assieme alle ballerine, camminato con le bende sugli occhi, comprendendo come sia difficile muoversi nello spazio senza poter vedere. Si sono divertiti con i giochi di fiducia, facendosi cadere nel vuoto, con i compagni più grandicelli pronti a raccoglierli.
Paolo Poddighe, commissario straordinario del CIP Sardegna, ha ribadito che la macchina Agitamus si è già rimessa in moto a vele spiegate per dare continuità al progetto in più scuole del territorio sardo. Le tipicità del progetto sono state apprezzate anche dal primo cittadino turritano Sean Wheeler e dall'assessore ai Servizi Sociali Rosella Nuvoli. Ma il ruolo più importante è stato quello delle scolaresche, coordinate dalla referente Caterina Branca: hanno gremito la sala, con la partecipazione di numerosi genitori.
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