Red
15 dicembre 2018
Rapporto Moressa sull'immigrazione
Economia dell’immigrazione: presentato a Cagliari, per iniziativa della Regione autonoma della Sardegna, il Rapporto annuale della Fondazione Moressa. «Gli stranieri contribuiscono alla crescita della Sardegna, inclusione e integrazione obiettivo necessario», dichiara l´assessore regionale degli Affari generali Filippo Spanu
CAGLIARI - «Gli immigrati sono una risorsa per l’economia sarda, offrono un apporto prezioso alla crescita delle comunità con positive ricadute sul prodotto interno lordo. Lo confermano i dati del Rapporto annuale sull’economia dell’immigrazione che abbiamo presentato. Riflettere su dati oggettivi aiuta a capire il fenomeno migratorio e a liberare il campo da pregiudizi, intolleranza e paura». Lo ha detto l’assessore regionale degli Affari generali Filippo Spanu nel suo intervento all’incontro promosso ieri (venerdì) dalla Regione autonoma della Sardegna e dedicato alla presentazione del Rapporto curato dalla Fondazione Leone Moressa, pubblicato dalla casa editrice Il Mulino. «L’inclusione e l’integrazione degli immigrati regolari – ha aggiunto Spanu – è un obiettivo necessario e la Regione si muove da tempo in questa direzione con progetti concreti e attività di sensibilizzazione in vari ambiti a partire dalle scuole. L’inserimento nel tessuto sociale dei richiedenti asilo e di coloro che hanno ottenuto la protezione internazionale è una grande sfida, in grado far crescere la Sardegna e di favorire la sua apertura a mondi e culture differenti. Dobbiamo valorizzare gli aspetti positivi delle migrazioni e capire i grandi vantaggi che possono derivare dal dialogo e dal confronto».
Il documento sull’economia dell’immigrazione è stato illustrato dalla ricercatrice Chiara Tronchin, che ha messo in evidenza i dati più significativi. Gli stranieri regolari in Italia sono circa 5milioni, l’8,5percento della popolazione. Dal 1998 ad oggi, la crescita della popolazione in Italia è dovuta solo al fattore immigrazione. Attualmente, la popolazione straniera residente i Italia è più giovane della popolazione autoctona con un’età di 33,6anni contro i 45,4 degli italiani ed un saldo naturale positivo. Ammonta a 131miliardi il valore aggiunto prodotto dai 2,4milioni lavoratori immigrati, che versano contributi previdenziali per 11,9miliardi. Dopo la presentazione del Rapporto, si è svolta la tavola rotonda sulla dimensione economica del fenomeno migratorio con una particolare attenzione per la situazione in Sardegna. Sono intervenuti dal direttore della Cgia di Mestre Renato Mason, Stefano Proverbio e Roberto Lancellotti (rispettivamente direttore emerito e ricercatore di Mc Kinsey & company), il docente di Economia politica all’Università di Cagliari Roberto Piras ed il responsabile del Centro studi Caritas Francesco Manca.
Gli stranieri che risiedono nell’Isola sono 54.224, il 3,3percento del totale dei residenti. Il 42percento degli immigrati vive nella provincia di Sassari ed il 29percento in quella di Cagliari. Il 26percento viene dalla Romania, Seguono Senegal (8,9) e Marocco (8percento). Il 47,9percento della popolazione straniera ha un’occupazione. I 26mila occupati producono un valore aggiunto che ammonta ad un miliardo di euro, pari al 3,2percento del totale regionale. Sono 11mila gli imprenditori stranieri, il 5,9percento del totale degli imprenditori che operano nell’Isola. Le imprese gestite da stranieri sono in crescita (+9,6percento) negli ultimi cinque anni a fronte della diminuzione di quelle condotte da sardi (-5,2percento). I contribuenti nati all’estero rappresentano il 3,6percento del totale e hanno versato Irpef netta per 29milioni di euro. «In un Paese che invecchia – ha sottolineato Tronchin – diminuisce la popolazione in età lavorativa. L’immigrazione è in grado di rallentare questo processo, anche se oggi gli immigrati svolgono lavori meno qualificati che, se da una parte riducono la concorrenza con gli italiani, dall’altra hanno una minore produttività e impatto fiscale».
Nella foto: un momento della presentazione
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