Red
10 dicembre 2018
Cartelle pazze, Udc: «bastava darci ascolto»
«Eppure, siamo stati facili profeti. Le cartelle pazze si potevano e dovevano evitare con un maggiore ascolto ed attenzione a quella forza politica, che aveva sommamente contribuito alla sua elezione, che invece è stata, prontamente “rimpiazzata” da altre forze estranee all’alleanza elettorale e al programma sottoscritto, certamente, a suo dire, sempre per il bene della città e in prima persona singolare, come sua inveterata abitudine», si legge in una nota congiunta firmata dal Coordinamento cittadino e dal gruppo nel Consiglio comunale di Alghero
ALGHERO - «Caro sindaco, senza voler ancora di più spargere sale sulla ferite aperte da questa Amministrazione, sulla problematica delle cosiddette “cartelle pazze” che tanto allarme stanno destando in città tra i nostri concittadini e che ha visto cadere, sul terreno dell'irrisolto, il suo delegato alle Finanze, l'avvocato Gavino Tanchis, volevamo ricordarle come l'Udc le avesse, già da tempo, segnalato il problema e proposto una soluzione». Inizia così la nota congiunta del Coordinamento cittadino e del gruppo dell'Udc nel Consiglio comunale di Alghero, sulla vicenda Step e cartelle pazze, che tanto sta facendo discutere in città. «Perchè non ci ha dato ascolto quando le ponemmo, tra gli obiettivi imprescindibili per la nostra permanenza in Maggioranza e per un corretto rilancio dell'azione amministrativa, il potenziamento della Secal? Perché non ha ascoltato chi, affrontando la questione sotto il profilo tecnico-politico le chiese, con insistenza, rimanendo inascoltato, l'elaborazione di un piano industriale e lo stanziamento di maggiori risorse necessari al raggiungimento degli obiettivi pianificati», insistono i centristi.
«Ricorderà, signor sindaco, che avevamo chiesto, con forza, ma invano, la nomina prioritaria di un direttore, la rinegoziazione, nella convenzione con il Comune di Alghero, dell'aggio a favore della società stessa; l'esternalizzazione della sola riscossione coattiva, per il tempo strettamente necessario alla riorganizzazione della Secal; l'affidamento alla partecipata di tutte le attività di accertamento, anche in relazione all'Imu. Le abbiamo consigliato, in tutte le lingue, di non “smantellare” la Secal, ma non ci ha voluto dare ascolto, in tal modo costringendoci a discostarci dalle scelte da lei assunte “in solitario”, non potendo più condividere quelle scelte amministrative che oggi hanno condotto al caos delle cartelle pazze. Dal nostro punto di vista, sarebbe stato sufficiente praticare il buon senso, ancor prima del diritto. Era infatti prevedibile che si sarebbe giunti ad un tale sfascio”, ricordano dalla sede cittadina dell'Udc. “Eppure, siamo stati facili profeti. Le “cartelle pazze” si potevano e dovevano evitare con un maggiore ascolto ed attenzione a quella forza politica, che aveva sommamente contribuito alla sua elezione, che invece è stata, prontamente “rimpiazzata” da altre forze estranee all’alleanza elettorale e al programma sottoscritto, certamente, a suo dire, sempre per il bene della città e (s’intende) in prima persona singolare, come sua inveterata abitudine».
«Cosi come non ci ha dato ascolto sulla proposta destinazione dell'immobile di Via Simon (ex caserma dei Carabinieri) ad uso degli uffici comunali ed anche su questo punto, vedrà, il tempo ci darà ragione. Oggi sorprende (e non poco) leggere comunicati stampa di qualche esponente di Maggioranza che la invita a porre rimedio al male generato dalle cartelle pazze; si chiede una cura alla “malattia” che si sta espandendo, eppure, caro sindaco le avvisaglie, o meglio i primi sintomi, c'erano tutti, ed erano state suggerite le prime “cure”. Bastava una semplice “terapia medica” per “guarire” la Secal. Invece – sottolinea l'Udc - lei e la restante Maggioranza avete preferito smembrarla, facendogli cosi diminuire e perdere “le difese immunitarie”, ad un punto tale che il malato appare quasi in fase terminale, prossimo all’evento infausto. Ma cosi non doveva essere. Perchè oggi, con estrema evidenza, a pagare sono solo i cittadini, in tutti i sensi».
«La ricerca di colpevoli per salvare se stessi è nel suo stile, signor sindaco – attaccano i centristi - ma le dimissioni del suo delegato alle Finanze non la salveranno dal giudizio degli elettori, anche se per il bene dei nostri concittadini ci auguriamo che si proceda immediatamente all’annullamento in autotutela delle cartelle e alla verifica immediata della loro emissione secondo diritto ed equità. Ed allora, signor sindaco, le ribadiamo che se avesse prestato ascolto, la Secal, ad oggi, sarebbe stata potenziata e posta nelle condizioni di bene operare al recupero dei crediti maturati; Via Simon (ex caserma dei Carabinieri), quale luogo strategico per la riorganizzazione della macchina amministrativa, avrebbe ospitato gli altri uffici comunali, anche nell'ottica di completamento del progetto Udc “il Comune in cento passi”, rivalutando il centro storico e le attività commerciali al centro della città che d'inverno soffrono di una desertificazione totale. Ed infine la richiesta di un bilancio partecipato, con le borgate ed i comitati periferici, con un apposito capitolo in bilancio avrebbero portato più democrazia e responsabilità dei residenti di quelle borgate alla gestione pubblica. E invece – conclude il Coordinamento cittadino ed il gruppo Udc di Alghero - abbiamo assistito a tutta un’altra storia, e, ci dispiace dirlo, siamo stati facili profeti».
Nella foto: il consigliere comunale Donatella Marino
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