Red
1 dicembre 2018
Bonassai: concluso SheepNet
Settore ovino: conclusa ieri, ad Alghero, la tre giorni del progetto europeo. «Importante momento di confronto su ricerca e tecnologia applicata alle aziende», dichiara l´assessore regionale dell´Agricoltura Pier Luigi Caria
ALGHERO - Si è conclusa ieri mattina (venerdì), a Bonassai, con il dibattito “Uno sguardo al settore ovino in Europa: azioni per migliorare competitività e sostenibilità del comparto”, la tre giorni dedicata al programma europeo “SheepNet”, finalizzato a condividere e trasferire i migliori ritrovati innovativi e tecnologici, le competenze ed esperienze sulla produttività degli ovini. Ai lavori, prima ad Alghero, poi a Bonassai, hanno partecipato un centinaio di persone provenienti da Francia, Irlanda, Regno Unito, Spagna, Romania e Turchia, oltre che Italia. Le delegazioni sono state accompagnate dall’assessore regionale dell’Agricoltura Pier Luigi Caria, che ha sottolineato l’importanza del trasferimento dell’innovazione tecnologica alle aziende e delle connessioni tra ricerca, assistenza tecnica ed allevatori per permettere il salto di qualità del settore.
«L’obiettivo di questi incontri - ha detto Caria - è di condividere esperienze che conducano verso l’efficientamento della produzione, della riproduzione animale e della gestione aziendale. L’apporto che le innovazioni tecnologiche possono dare nel concreto è enorme, in quanto permettono di aumentare la conoscenza degli animali, di migliorare la loro salute e produttività. Questo lavoro, fatto sul campo con la preziosa assistenza tecnica del personale dell’Ara e delle Apa, mira al trasferimento di innovazione alle imprese attraverso una condivisione in rete, uno scambio di conoscenza tra tutte le diverse componenti del settore in maniera orizzontale, con ricadute potenziali in tutti i comparti dell’agricoltura». Dopo la visita, nel primo giorno, ad alcune aziende di ovini nel Sassarese, con un focus sul miglioramento genetico e sulle tecnologie digitali utili alla gestione dell’allevamento, ci si è soffermati sul contributo che modernità e tradizione possono dare alle produzioni Dop di qualità. Di zootecnia di precisione in Europa si è parlato a partire da applicazioni collegate all’identificazione elettronica degli animali, mentre con una dimostrazione pratica, all’Università degli studi di Sassari, si è visto come manipolare gli agnelli neonati per aumentarne la sopravvivenza.
Il progetto “Sharing expertise and experience towards sheep productivity through NetWorking–Condivisione di competenze ed esperienze sulla produttività degli ovini condivise attraverso la costituzione di una rete di lavoro” è stato elaborato con l’intento di rinforzare l’attrattività del settore ovino e sostenerne l’economia aumentando la resa della produzione di carne e di latte ovino. Infatti, le filiere produttive di carne e latte ovino, pur essendo fondamentali in Europa e nei Paesi limitrofi, hanno visto ridurre il numero di produttori del 50percento dal 2000. Ad oggi, sono presenti in Europa 85milioni di ovini in 830mila aziende. Il network tematico, coordinato dall’Institut de l’elevage francese, con l’agenzia Agris quale partner italiano, ha una durata di tre anni, è finanziato con 2milioni di euro e si concluderà ad ottobre 2019. L’ approccio proposto è interattivo, basato sullo scambio di conoscenze all’interno di una rete internazionale di ricercatori, consulenti ed allevatori.
Nella foto: un momento dell'intervento dell'assessore regionale Pier Luigi Caria
|